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Crocetta rompe il silenzio: “Non mi dimetto”

“Perché mi dovrei dimettere se anche la Procura di Palermo per tre volte e anche oggi ha smentito quell’intercettazione su Lucia Borsellino?”. Dopo le intercettazioni shock su Lucia Borsellino in una telefonata di Rosario Crocetta, il governatore della Sicilia dichiara: “Non mi dimetto. Sono un combattente e un combattente muore sul campo. Se lo facessi, la darei vinta ai poteri forti”. E aggiunge: “Qualcuno ha voluto mettere a segno un golpe. Volevano determinare le mie dimissioni o il mio suicidio”. “Il mio silenzio degli ultimi giorni è stato strumentalizzato e quindi ho deciso di romperlo e di reagire. Avevo offerto al Pd la disponibilità a fare un passo indietro ma é chiaro le mie dimissioni sarebbero interpretate come un’ammissione di colpa, colpa che non ho” ribadisce Crocetta.

Libia, rapiti quattro italiani

Quattro italiani sono stati rapiti ieri sera in Libia nei pressi del compound dell’Eni nella zona di Mellitah. Lo ha reso noto la Farnesina con una nota questa mattina. Si tratta di dipendenti della società di costruzioni Bonatti di Parma. Il sequestro potrebbe essere stato organizzato da criminali comuni con lo scopo di chiedere un riscatto, anche se non si esclude la pista dell’Isis la cui presenza è in crescita proprio nell’area del rapimento.
In seguito alla chiusura dell’ambasciata d’Italia in Libia il 15 febbraio, la Farnesina aveva segnalato la situazione di estrema difficoltà del paese invitando tutti i connazionali a lasciare il paese africano. «Siamo impegnati a intervenire per cercare di trovare i rapiti – ha detto il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni a SkyTg24 -. Per adesso è difficile capire chi ci sia dietro al rapimento», ha concluso.

Messina, stasera Jovanotti

Stasera il secondo grande evento dell’estate messinese. Dopo Vasco Rossi, sul palco dello stadio San Filippo, questa sera, salirà Lorenzo Jovanotti. In occasione del concerto, per favorire il pubblico che assisterà all’evento, Atm e Comune di Messina hanno organizzato un servizio di navette bus e tram. Le navette bus saranno operative dalle 9.00 alle 21.00, e dalle 24.00 sino a fine servizio; il tram sino alle 2.30. È previsto un biglietto di 1,70 euro che comprende la sosta delle autovetture nei parcheggi comunali (Annunziata, Cavallotti, Zaera) e la corsa andata/ritorno con il tram sino al capolinea Bonino, dove si troverà la navetta bus per il concerto, al costo di 2 euro, sempre andata e ritorno.

Sindacati preoccupati per rinvio DDL Province

Il rinvio della trattazione del DDL su “Città metropolitane e liberi consorzi” ha destato non poche perplessità e preoccupazioni fra i dipendenti delle ex Province siciliane. I dipendenti attendevano un chiaro segnale della reale volontà dell’ARS di pervenire all’approvazione della Legge entro fine luglio. “Il fatto che il rinvio sia stato disposto non per motivi tecnici ma politici si legge in una nota della Triplice oltre il Csa – legati alle vicende del governo regionale che nulla dovrebbero avere a che vedere con i fatti d’aula rende ancora più grave l’atteggiamento dell’aula”. Le organizzazioni sindacali sono pronte ad ogni forma di mobilitazione se non emergeranno particolari novità dalla seduta in programma giorno 21 luglio.

Crocetta tra imbarazzi, silenzi e rinunce

Il governatore della Sicilia, Rosario Crocetta, non parteciperà alla cerimonia per l’anniversario della strage di via D’Amelio, alla presenza del Capo dello Stato Sergio Mattarella. Lo si apprende da fonti della regione. Per la cerimonia, Crocetta ha deciso di delegare il suo vice, Baldo Gucciardi in rappresentanza della Regione, rimanendo chiuso nel suo silenzio dopo le polemiche sulla presunta intercettazione telefonica col suo medico Matteo Tutino, pubblicata da l’Espresso. L’invito a non farsi vedere alle commemorazioni  del 23/o anniversario dell’assassinio di Paolo Borsellino gli era stato mandato per sms. Poche righe, l’essenziale perché capisse che non era ospite gradito, “firmate” da Rita, la sorella del magistrato ucciso. Non si sa se e cosa abbia risposto Rosario Crocetta, governatore siciliano arrivato a un passo dalle dimissioni. Se i politici continuano a discutere della presunta telefonata tra Tutino e il governatore, la Procura torna a negarne l’esistenza. A parlare è il capo dei pm Francesco Lo Voi che, dopo la pubblicazione della notizia, aveva fatto controllare capillarmente tutti gli atti d’indagine. “Ribadisco quanto contenuto nel comunicato stampa di ieri. – dice – L’intercettazione tra il dottor Tutino e il presidente Crocetta, di cui riferisce la stampa, non è agli atti di alcun procedimento di questo ufficio e neanche tra quelle registrate dal Nas”. Il che significa che la telefonata choc non solo non è nell’inchiesta sulla truffa per cui il medico si trova ai domiciliari, ma neppure nelle altre indagini che i magistrati stanno conducendo a carico di Tutino e della sua gestione del reparto di chirurgia maxillo-facciale dell’ospedale Villa Sofia. Fermo, invece, il settimanale L’Espresso che, fino ad oggi, ha ribadito l’esistenza della telefonata sostenendo che i giornalisti autori dell’articolo hanno ascoltato l’intercettazione.

Intanto sul fonte dell’inchiesta, da intercettazioni del Nas agli atti dell’inchiesta sul chirurgo Matteo Tutino viene fuori che nel marzo 2014, dopo gli avvisi di garanzia al Tutino e al commissario dell’ospedale Villa Sofia di Palermo Giacomo Samperi, Rosario Crocetta avrebbe riferito a Tutino: “Ora ma viru io cu Lucia” (ora ci penso io). Samperi e Tutino parlano di disaccordo tra Crocetta e Borsellino e Samperi minaccia di denunciare l’assessore, insultata da un dipendente di Villa Sofia in un colloquio con Tutino.

Servizio civile, bando in scadenza il 31 luglio

Pubblicato il bando per la selezione di 985 volontari per l’attuazione di progetti di servizio civile nazionale in Italia di cui:
823 da avviare nei progetti di servizio civile volti all’accompagnamento dei grandi invalidi e dei ciechi civili in Italia;
12 da avviare nel progetto “Ambiente e dintorni” rivalutato dalla Regione Sicilia;
4 autofinanziati dall’Autorità Nazionale Anticorruzione;
146 autofinanziati dal Ministero dell’Interno – Dipartimento per le libertà civili e l’immigrazione.
La domanda di partecipazione va inviata direttamente all’ente capofila che realizza il progetto prescelto all’indirizzo indicato sul sito internet dell’ente stesso, entro le ore 14.00 del 31 luglio 2015.
Si ricorda che è possibile presentare una sola domanda di partecipazione per un unico progetto di servizio civile nazionale, da scegliere tra i progetti inseriti nel presente bando. La presentazione di più domande comporta l’esclusione dalla partecipazione a tutti i progetti inseriti nel presente bando, indipendentemente dalla circostanza che non si partecipi alle selezioni.

Il bando qui.

Oggi il ricordo di Paolo Borsellino, assente Crocetta

Il governatore della Sicilia, Rosario Crocetta, non parteciperà alla cerimonia per l’anniversario della strage di via D’Amelio, alla presenza del Capo dello Stato Sergio Mattarella, in programma nel pomeriggio al Palazzo di Giustizia. Lo si apprende da fonti della regione. Per la cerimonia odierna, Crocetta ha deciso di delegare il suo vice, Baldo Gucciardi in rappresentanza della Regione, rimanendo chiuso nel suo silenzio dopo le polemiche sulla presunta intercettazione telefonica col suo medico Matteo Tutino, pubblicata da l’Espresso.

L’invito a non farsi vedere alle commemorazioni del 23/o anniversario dell’assassinio di Paolo Borsellino gli era stato mandato per sms. Poche righe, l’essenziale perché capisse che non era ospite gradito, “firmate” da Rita, la sorella del magistrato ucciso da Cosa nostra. Non si sa se e cosa abbia risposto Rosario Crocetta, governatore siciliano arrivato a un passo dalle dimissioni per la pubblicazione sull’Espresso di una presunta intercettazione choc in cui il suo interlocutore, il medico Matteo Tutino, augurava all’ex assessore Lucia Borsellino di fare “la fine del padre”. Di certo, nonostante la smentita dei pm del capoluogo, tornati a ribadire che della conversazione nelle inchieste della Procura non c’è traccia – ma il direttore dell’Espresso ha di nuovo confermato che la telefonata c’è -, si è chiuso in un silenzio che lui stesso definisce “totale”.

In preda alle disperazione, dopo le roventi polemiche, politiche e non, scatenate dalla pubblicazione dell’intercettazione, il presidente della Regione si è rifugiato nella sua casa di Castel di Tusa, sul litorale tra Palermo e Messina. Né ha fatto sapere se domani parteciperà alle cerimonie organizzate per ricordare il magistrato ucciso, alle quali saranno presenti il Capo dello Stato, Sergio Mattarella, e i ministri Orlando e Alfano. Meno duro di Rita Borsellino il fratello Salvatore che parla il giorno dopo la clamorosa smentita dei magistrati. “Rita gli ha scritto – puntualizza – dopo che si sono diffuse le prime notizie che davano per certa l’intercettazione che riguarda Crocetta. Lo stesso pensavo io. Ora però sospendo il giudizio. Se le intercettazioni fossero in realtà una macchina del fango sarebbe un atto di sciacallaggio, aspetto che lo dica la magistratura. Ma in questo momento di incertezza Crocetta farebbe bene a evitare di presentarsi”.

Sicuramente non ci saranno i figli di Borsellino: Manfredi andrà, per dovere d’ufficio, solo alla cerimonia con il questore ma non a quella con le autorità; Lucia e Fiammetta sono invece a Pantelleria, dove ricorderanno il padre in forma privata. Se i politici continuano a discutere della presunta telefonata tra Tutino, ai domiciliari per truffa, e il governatore, la Procura torna a negarne l’esistenza. E lo fa con più forza di ieri. A parlare è ancora una volta il capo dei pm Francesco Lo Voi che, dopo la pubblicazione della notizia, aveva fatto controllare capillarmente tutti gli atti d’indagine. “Ribadisco quanto contenuto nel comunicato stampa di ieri. – dice – L’intercettazione tra il dottor Tutino e il presidente Crocetta, di cui riferisce la stampa, non è agli atti di alcun procedimento di questo ufficio e neanche tra quelle registrate dal Nas”. Il che significa che la telefonata choc non solo non è nell’inchiesta sulla truffa per cui il medico si trova ai domiciliari, ma neppure nelle altre indagini che i magistrati stanno conducendo a carico di Tutino e della sua gestione del reparto di chirurgia maxillo-facciale dell’ospedale Villa Sofia.

L’intervento del procuratore è stato apprezzato dall’ex pm Antonio Ingroia, arrivato a dire che la smentita della Procura per lui è Vangelo. Fermo, invece, il settimanale L’Espresso che, fino ad oggi, ha ribadito l’esistenza della telefonata sostenendo che i giornalisti autori dell’articolo hanno ascoltato l’intercettazione. Il direttore, Luigi Vicinanza, ha scritto sul sito del settimanale che “quella telefonata – orrenda, imbarazzante – esiste. Purtroppo. ‘L’Espresso’ non ha inventato nulla, non ha aggiunto nulla e non ha nascosto nulla. Ha avuto una notizia, l’ha verificata e l’ha pubblicata”. Una presa di posizione che al legale di Crocetta, l’avvocato Vincenzo Lo Re, proprio non va giù. “Stiamo valutando tutte le azioni legali opportune e necessarie a tutelare l’onorabilità del presidente Crocetta e a risarcirlo del danno morale subito”, commenta il difensore facendo trapelare l’intenzione di citare per danni il giornale.

Intanto il governo guidata da Rosario Crocetta, che si era autosospeso, resta appeso a un filo. La direzione regionale del Pd ha deciso, per il momento, di fare quadrato attorno al Governatore e di andare avanti. Anche se il segretario Fausto Raciti non nasconde le difficoltà e ammette: “Siamo aperti a tutti gli scenari”. (ANSA)

Caso Crocetta, da stralci di intercettazioni insulti alla Borsellino

Mentre continua ad essere avvolta dal mistero la presunta conversazione shock tra il medico Matteo Tutino e il Governatore Rosario Crocetta, smentita dalla Procura di Palermo e confermata dal settimanale L’Espresso, cominciano a venir fuori alcune intercettazioni depositate agli atti dell’inchiesta che riguarda il chirurgo plastico, arrestato tre settimane fa con l’accusa di truffa. Stralci delle telefonate vengono pubblicate oggi dal Giornale di Sicilia. Nel marzo 2014, dopo la notifica di avvisi di garanzia allo stesso Tutino e al commissario straordinario dell’ospedale Villa Sofia di Palermo Giacomo Samperi, alcune intercettazioni telefoniche tra i due rivelano quanto conflittuale fosse il loro rapporto con l’allora assessore regionale alla Salute, Lucia Borsellino. Samperi, il cui mandato era stato revocato da Borsellino, parla con Tutino e dice di voler fare un esposto contro l’assessore: “La denuncio per illecito… Me ne sto fottendo, pure che si chiama Lucia Borsellino”. E Tutino risponde: “Bravo”. Il quotidiano riporta anche una frase che Crocetta avrebbe riferito a Tutino a proposito della revoca di Samperi dal suo incarico: “Ora ma viru io cu Lucia” (ora ci penso io, ndr).
Il 27 marzo 2014 Samperi e Tutino parlano al telefono: “Io credo che ci sia qualcosa sotto in tutto questo e Lucia e il presidente sono in disaccordo…”. “Sì, totale – dice Tutino – ma mi ha detto (il presidente, ndr) stai tranquillo”.
I due si definiscono “uomini del presidente” che operano “per la legalità. La legalità prima di tutto – osserva Tutino – E Samperi aggiunge: “Ma a noi quello interessa, prima di tutto…
Siamo troppo seri noi”.
Dopo la revoca di Samperi, un dipendente del pronto soccorso di Villa Sofia va da Tutino e gli dice di aver saputo dal fratello che “tutto viene da quella b… della Borsellino e il presidente non la vuole fare muovere da lì”. E parla di un dirigente dell’assessorato alla Salute “messo lì appositamente perché dà fastidio alla Borsellino”.
Il 25 Marzo 2014 è il periodo in cui sono in ballo le nomine nella sanità e Tutino, parlando con il segretario particolare di Crocetta, Giuseppe Comandatore, dice: “Senti, lui (Crocetta, ndr) mi ha detto che domani gli devo portare la lista dei pretoriani del presidente”. “Sì – dice Comandatore – la porti, vieni al palazzo… lo visiti, gli guardi cose e via”. “Avremo bisogno di mezz’ora – dice Tutino – perché gli parlerò di ognuno con il curriculum in modo molto… Sono fedelissimi”. (ANSA).

Enna, seviziato dai compagni di cella

ENNA – Torturato per oltre un mese dai cinque compagni di cella. La vittima, un trentenne in carcere a Enna per il furto di un motorino, ha taciuto per paura di ritorsioni verso i suoi familiari. La Procura di Enna ha aperto un’inchiesta. L’uomo sarebbe stato seviziato con l’acqua bollente della pasta, che gli gettavano sui piedi; poi, sulle ustioni, i suoi aguzzini spalmavano detersivi, sale e aceto. I cinque, che l’avrebbero sottoposto anche ad altri tipi di violenze, gli impedivano di uscire dalla cella nel timore che altri notassero le ferite.

Incidente a Calanovella

PIRAINO – È di un ferito il bilancio di un incidente stradale avvenuto pochi minuti fa sulla statale 113 a Calanovella nel territorio di Piraino. Uno scontro frontale in piena curva tra una Fiat Punto di colore rosso e una Fiat Grande Punto grigio scuro. Ad avere la peggio il passeggero della Pubto rossa che nell’impatto ha battuto la testa contro il parabrezza procurandosi un trauma cranico con ferite lacero-contuse. In atto i soccorsi del 118 e i rilievi delle forze dell’ordine. La circolazione è stata già ripristinata. Seguono aggiornamenti.