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Servizio civile, bando in scadenza il 31 luglio

Pubblicato il bando per la selezione di 985 volontari per l’attuazione di progetti di servizio civile nazionale in Italia di cui:
823 da avviare nei progetti di servizio civile volti all’accompagnamento dei grandi invalidi e dei ciechi civili in Italia;
12 da avviare nel progetto “Ambiente e dintorni” rivalutato dalla Regione Sicilia;
4 autofinanziati dall’Autorità Nazionale Anticorruzione;
146 autofinanziati dal Ministero dell’Interno – Dipartimento per le libertà civili e l’immigrazione.
La domanda di partecipazione va inviata direttamente all’ente capofila che realizza il progetto prescelto all’indirizzo indicato sul sito internet dell’ente stesso, entro le ore 14.00 del 31 luglio 2015.
Si ricorda che è possibile presentare una sola domanda di partecipazione per un unico progetto di servizio civile nazionale, da scegliere tra i progetti inseriti nel presente bando. La presentazione di più domande comporta l’esclusione dalla partecipazione a tutti i progetti inseriti nel presente bando, indipendentemente dalla circostanza che non si partecipi alle selezioni.

Il bando qui.

Oggi il ricordo di Paolo Borsellino, assente Crocetta

Il governatore della Sicilia, Rosario Crocetta, non parteciperà alla cerimonia per l’anniversario della strage di via D’Amelio, alla presenza del Capo dello Stato Sergio Mattarella, in programma nel pomeriggio al Palazzo di Giustizia. Lo si apprende da fonti della regione. Per la cerimonia odierna, Crocetta ha deciso di delegare il suo vice, Baldo Gucciardi in rappresentanza della Regione, rimanendo chiuso nel suo silenzio dopo le polemiche sulla presunta intercettazione telefonica col suo medico Matteo Tutino, pubblicata da l’Espresso.

L’invito a non farsi vedere alle commemorazioni del 23/o anniversario dell’assassinio di Paolo Borsellino gli era stato mandato per sms. Poche righe, l’essenziale perché capisse che non era ospite gradito, “firmate” da Rita, la sorella del magistrato ucciso da Cosa nostra. Non si sa se e cosa abbia risposto Rosario Crocetta, governatore siciliano arrivato a un passo dalle dimissioni per la pubblicazione sull’Espresso di una presunta intercettazione choc in cui il suo interlocutore, il medico Matteo Tutino, augurava all’ex assessore Lucia Borsellino di fare “la fine del padre”. Di certo, nonostante la smentita dei pm del capoluogo, tornati a ribadire che della conversazione nelle inchieste della Procura non c’è traccia – ma il direttore dell’Espresso ha di nuovo confermato che la telefonata c’è -, si è chiuso in un silenzio che lui stesso definisce “totale”.

In preda alle disperazione, dopo le roventi polemiche, politiche e non, scatenate dalla pubblicazione dell’intercettazione, il presidente della Regione si è rifugiato nella sua casa di Castel di Tusa, sul litorale tra Palermo e Messina. Né ha fatto sapere se domani parteciperà alle cerimonie organizzate per ricordare il magistrato ucciso, alle quali saranno presenti il Capo dello Stato, Sergio Mattarella, e i ministri Orlando e Alfano. Meno duro di Rita Borsellino il fratello Salvatore che parla il giorno dopo la clamorosa smentita dei magistrati. “Rita gli ha scritto – puntualizza – dopo che si sono diffuse le prime notizie che davano per certa l’intercettazione che riguarda Crocetta. Lo stesso pensavo io. Ora però sospendo il giudizio. Se le intercettazioni fossero in realtà una macchina del fango sarebbe un atto di sciacallaggio, aspetto che lo dica la magistratura. Ma in questo momento di incertezza Crocetta farebbe bene a evitare di presentarsi”.

Sicuramente non ci saranno i figli di Borsellino: Manfredi andrà, per dovere d’ufficio, solo alla cerimonia con il questore ma non a quella con le autorità; Lucia e Fiammetta sono invece a Pantelleria, dove ricorderanno il padre in forma privata. Se i politici continuano a discutere della presunta telefonata tra Tutino, ai domiciliari per truffa, e il governatore, la Procura torna a negarne l’esistenza. E lo fa con più forza di ieri. A parlare è ancora una volta il capo dei pm Francesco Lo Voi che, dopo la pubblicazione della notizia, aveva fatto controllare capillarmente tutti gli atti d’indagine. “Ribadisco quanto contenuto nel comunicato stampa di ieri. – dice – L’intercettazione tra il dottor Tutino e il presidente Crocetta, di cui riferisce la stampa, non è agli atti di alcun procedimento di questo ufficio e neanche tra quelle registrate dal Nas”. Il che significa che la telefonata choc non solo non è nell’inchiesta sulla truffa per cui il medico si trova ai domiciliari, ma neppure nelle altre indagini che i magistrati stanno conducendo a carico di Tutino e della sua gestione del reparto di chirurgia maxillo-facciale dell’ospedale Villa Sofia.

L’intervento del procuratore è stato apprezzato dall’ex pm Antonio Ingroia, arrivato a dire che la smentita della Procura per lui è Vangelo. Fermo, invece, il settimanale L’Espresso che, fino ad oggi, ha ribadito l’esistenza della telefonata sostenendo che i giornalisti autori dell’articolo hanno ascoltato l’intercettazione. Il direttore, Luigi Vicinanza, ha scritto sul sito del settimanale che “quella telefonata – orrenda, imbarazzante – esiste. Purtroppo. ‘L’Espresso’ non ha inventato nulla, non ha aggiunto nulla e non ha nascosto nulla. Ha avuto una notizia, l’ha verificata e l’ha pubblicata”. Una presa di posizione che al legale di Crocetta, l’avvocato Vincenzo Lo Re, proprio non va giù. “Stiamo valutando tutte le azioni legali opportune e necessarie a tutelare l’onorabilità del presidente Crocetta e a risarcirlo del danno morale subito”, commenta il difensore facendo trapelare l’intenzione di citare per danni il giornale.

Intanto il governo guidata da Rosario Crocetta, che si era autosospeso, resta appeso a un filo. La direzione regionale del Pd ha deciso, per il momento, di fare quadrato attorno al Governatore e di andare avanti. Anche se il segretario Fausto Raciti non nasconde le difficoltà e ammette: “Siamo aperti a tutti gli scenari”. (ANSA)

Caso Crocetta, da stralci di intercettazioni insulti alla Borsellino

Mentre continua ad essere avvolta dal mistero la presunta conversazione shock tra il medico Matteo Tutino e il Governatore Rosario Crocetta, smentita dalla Procura di Palermo e confermata dal settimanale L’Espresso, cominciano a venir fuori alcune intercettazioni depositate agli atti dell’inchiesta che riguarda il chirurgo plastico, arrestato tre settimane fa con l’accusa di truffa. Stralci delle telefonate vengono pubblicate oggi dal Giornale di Sicilia. Nel marzo 2014, dopo la notifica di avvisi di garanzia allo stesso Tutino e al commissario straordinario dell’ospedale Villa Sofia di Palermo Giacomo Samperi, alcune intercettazioni telefoniche tra i due rivelano quanto conflittuale fosse il loro rapporto con l’allora assessore regionale alla Salute, Lucia Borsellino. Samperi, il cui mandato era stato revocato da Borsellino, parla con Tutino e dice di voler fare un esposto contro l’assessore: “La denuncio per illecito… Me ne sto fottendo, pure che si chiama Lucia Borsellino”. E Tutino risponde: “Bravo”. Il quotidiano riporta anche una frase che Crocetta avrebbe riferito a Tutino a proposito della revoca di Samperi dal suo incarico: “Ora ma viru io cu Lucia” (ora ci penso io, ndr).
Il 27 marzo 2014 Samperi e Tutino parlano al telefono: “Io credo che ci sia qualcosa sotto in tutto questo e Lucia e il presidente sono in disaccordo…”. “Sì, totale – dice Tutino – ma mi ha detto (il presidente, ndr) stai tranquillo”.
I due si definiscono “uomini del presidente” che operano “per la legalità. La legalità prima di tutto – osserva Tutino – E Samperi aggiunge: “Ma a noi quello interessa, prima di tutto…
Siamo troppo seri noi”.
Dopo la revoca di Samperi, un dipendente del pronto soccorso di Villa Sofia va da Tutino e gli dice di aver saputo dal fratello che “tutto viene da quella b… della Borsellino e il presidente non la vuole fare muovere da lì”. E parla di un dirigente dell’assessorato alla Salute “messo lì appositamente perché dà fastidio alla Borsellino”.
Il 25 Marzo 2014 è il periodo in cui sono in ballo le nomine nella sanità e Tutino, parlando con il segretario particolare di Crocetta, Giuseppe Comandatore, dice: “Senti, lui (Crocetta, ndr) mi ha detto che domani gli devo portare la lista dei pretoriani del presidente”. “Sì – dice Comandatore – la porti, vieni al palazzo… lo visiti, gli guardi cose e via”. “Avremo bisogno di mezz’ora – dice Tutino – perché gli parlerò di ognuno con il curriculum in modo molto… Sono fedelissimi”. (ANSA).

Enna, seviziato dai compagni di cella

ENNA – Torturato per oltre un mese dai cinque compagni di cella. La vittima, un trentenne in carcere a Enna per il furto di un motorino, ha taciuto per paura di ritorsioni verso i suoi familiari. La Procura di Enna ha aperto un’inchiesta. L’uomo sarebbe stato seviziato con l’acqua bollente della pasta, che gli gettavano sui piedi; poi, sulle ustioni, i suoi aguzzini spalmavano detersivi, sale e aceto. I cinque, che l’avrebbero sottoposto anche ad altri tipi di violenze, gli impedivano di uscire dalla cella nel timore che altri notassero le ferite.

Incidente a Calanovella

PIRAINO – È di un ferito il bilancio di un incidente stradale avvenuto pochi minuti fa sulla statale 113 a Calanovella nel territorio di Piraino. Uno scontro frontale in piena curva tra una Fiat Punto di colore rosso e una Fiat Grande Punto grigio scuro. Ad avere la peggio il passeggero della Pubto rossa che nell’impatto ha battuto la testa contro il parabrezza procurandosi un trauma cranico con ferite lacero-contuse. In atto i soccorsi del 118 e i rilievi delle forze dell’ordine. La circolazione è stata già ripristinata. Seguono aggiornamenti.

Milazzo, arresto per maltrattamenti

I Carabinieri della stazione di Milazzo, hanno arrestato un operaio quarantenne, già noto alle forze dell’ordine, con l’accusa di maltrattamenti in famiglia, lesioni gravi, violenza privata e minacce. I militari sono riusciti a ricostruire minuziosamente circa cinque anni di umiliazioni, vessazioni, minacce di morte, violenze fisiche e morali subite dalla moglie dell’uomo. Secondo la ricostruzione, l’operaio (spesso ubriaco, in ripetute occasioni, anche pubblicamente), avrebbe colpito con schiaffi e pugni al volto e alla testa la compagna, per futili motivi. La donna in più di un’occasione sarebbe ricorsa delle cure del pronto soccorso. Bloccata dalla paura, avrebbe però spiegato ai medici che le ferite e le contusioni erano dovute a cadute accidentali, impedendo di fatto l’intervento dei Carabinieri. Le aggressioni pare avvenissero anche in presenza del figlio della coppia, ancora bambino. L’arrestato si trova ora nel carcere di Gazzi.

Vinti 21 milioni di euro ad Acireale

Vincita milionaria al Superenalotto nell’estrazione di ieri sera: ad Acireale, in provincia di Catania, è stata realizzata una vincita con punti 6 di oltre 21 milioni di euro (21.856.879,71). La schedina vincente è stata giocata presso il punto vendita Sisal “Tabacchi Loria”, in corso Savoia, 76. Per il prossimo concorso il jackpot stimato a disposizione dei punti 6 è di 6.400.000 euro.

Marsala, teschio umano trovato in mare

Un teschio umano è stato trovato in mare da alcuni ragazzi che facevano il bagno di fronte il quartiere popolare Sappusi, nell’immediata periferia nord di Marsala. Alcuni adulti hanno, quindi, avvertito la polizia, arrivata sul posto insieme a un medico legale. Secondo quest’ultimo, non si tratterebbe di un reperto archeologico (proprio una settimana fa, in quel tratto di mare è stato rinvenuto il relitto di una antica nave risalente al I o al II secolo a.C.). Il teschio, invece, sarebbe di uomo morto, intorno ai 30 anni d’età, alcuni anni addietro. Potrebbe trattarsi di una vittima dei tanti naufragi di barconi carichi di immigrati che tentano l’approdo in Sicilia. Un ritrovamento analogo sul litorale della stessa zona (in quel caso, oltre a un teschio, anche altri resti ossei umani rinvenuti sulle alghe) risale al settembre 2005.

Crocetta, le reazioni

La vicenda della presunta telefonata fra Tutino e Crocetta. Emergono nuovi particolari. “Agli atti dell’ufficio non risulta trascritta alcuna telefonata del tenore di quella pubblicata dalla stampa tra il governatore Crocetta e il dottor Matteo Tutino”. Lo dice il procuratore di Palermo Francesco Lo Voi. “I carabinieri del Nas – ha aggiunto Lo Voi – hanno escluso che conversazioni simili siano contenute tra quelle registrate nel corso delle operazioni di intercettazione nei confronti di Tutino”. Intanto Crocetta, dopo l’auto sospensione, si è chiuso in silenzio, rifugiandosi nella quiete della sua residenza di Tusa, nel Messinese. Il silenzio in quello che si prospetta per il presidente della Regione come il giorno del giudizio. Un giudizio politico, questa volta, perché per il governo regionale oggi sarà una giornata decisiva per capire se e per quanto potrà contare sul supporto di una maggioranza stabile. In corso l’incontro del Pd coi giornalisti nella sede regionale per provare a chiarire la posizione del partito nell’Isola. Se da Roma la linea del Pd era orientata verso le elezioni anticipate già in autunno, in Sicilia dopo la smentita della Procura di Palermo sulla frase di Tutino che offendeva i Borsellino, il partito ha frenato. All’orizzonte c’è chi non esclude la possibilità di un governo d’emergenza sul modello nazionale targato Pd-Udc-Ncd, ma prima i partiti chiedono chiarezza. Bisognerà anche capire come reagirà lo stesso Crocetta, apparso ieri molto provato da quanto successo e pronto a cedere il timone a Baldo Gucciardi nominandolo nuovo vicepresidente. In questo modo i renziani guiderebbero la Sicilia verso le elezioni che si terrebbero entro tre mesi.
I fedelissimi intanto si sono schierati tutti intorno al presidente. “Siamo innanzi ad una nuova stagione di veleni a Palermo” attacca Giovanni Di Giacinto.

Scoperta piantagione di marijuana, arrestato ventenne

TAORMINA –

I Carabinieri di Francavilla di Sicilia (ME) e dell’Aliquota Radiomobile della Compagnia di Taormina hanno arrestato un ventenne incensurato e denunciano i genitori: la famiglia gestiva una piantagione di marijuana. L’operazione antidroga è scattata nella notte tra mercoledì e giovedì. I Carabinieri hanno scoperto una serra nascosta in un terreno isolato del comune di Francavilla. Dopo un’attività di osservazione nella serata di mercoledì si sono appostati nel buio attendendo sviluppi. Poco dopo è arrivato il giovane per verificare lo stato della piantagione. Accortosi della presenza dei Carabinieri ha tentato la fuga, ma è stato raggiunto e portato in caserma. All’interno della serra, coperte da un telone di plastica scuro, vi erano circa trenta piante di marijuana in diversi stadi di sviluppo, più un’altra decina poco fuori dal tendone. Più di quaranta le piante sequestrate, già pronte per produrre una buona quantità di stupefacenti per il mercato locale, e poi alcuni semi già pronti per le prossime colture: segno evidente di un’attività già pianificata per il futuro.
Sperando di non essere scoperti, anche i genitori del ragazzo hanno raggiunto il terreno: forse per limitare i danni volevano far sparire le piante, ma sono stati sorpresi dai Carabinieri ancora appostati. Nel corso della notte il giovane è stato arrestato. Condotto presso il Tribunale di Messina, nella giornata di ieri il magistrato ha convalidato l’arresto. Il processo vedrà interessati anche i genitori, denunciati a piede libero, che dovranno fornire chiarimenti sul loro ruolo nella vicenda.