Home Attualita' Il Maestro è volato in cielo a insegnare calcio e vita

Il Maestro è volato in cielo a insegnare calcio e vita

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Capo d’Orlando, i Nebrodi e l’intera Sicilia, sopratutto l’amata moglie Tina, hanno perso oggi a 88 anni Ernesto Reale, il Maestro per antonomasia anche se nella vita ha fatto l’impiegato.
Ma nel calcio ha dato lezioni di vita a molti e lo testimoniano le decine di messaggi di cordoglio e ricordo presenti sui social da quando purtroppo il tam tam ha diffuso la brutta notizia. “L’uomo nella vita è giovane tre volte, quando lo è, quando lo vuole e quando non lo è più” era uno dei suoi cavalli di battaglia. Reale è stato il grande pioniere del calcio orlandino e isolano. Se n’è andato in punta di piedi, con la dignita’ che lo ha sempre contraddistinto per tutta la tua vita. Sembrava immortale, come gli eroi dell’antica Grecia, e per un certo verso per tanti lo è sempre stato. Ha tolto gente dalla strada, li ha portati in un rettangolo di gioco e li ha fatti diventare prima uomini e poi calciatori, per questo era chiamato il Maestro con affetto e rispetto. Ernesto Reale è stato un grande allenatore che ha sfornato giocatori approdati al professionismo (da Oteri ad Ipsaro, da Curcio a Tortorici), ma, soprattutto, un grandissimo, ineguagliabile maestro di vita, molto abile nell’alternare il bastone alla carota, l’aspro rimbrotto ai complimenti, con l’imperativo di non mollare mai. Logico che più di uno chiedano all’amministrazione Ingrillì un’iniziativa che ne perpetui la memoria, ovvero cointestargli lo stadio di Pissi, chiamandolo da subito “MICALE-REALE”. Sarebbe un doveroso atto di gratitudine nei confronti di uno dei figli migliori di questa terra.