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I leader di 3 movimenti orlandini accendono i riflettori sui debiti del Comune

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I rappresentanti cittadini dell’Unione di Centro U.D.C. e dei movimenti Peoples Flash Mob e Vox Populi in continuità con la già avviata “operazione onestà” intendono informare i cittadini di una recente decisione del Tribunale di Patti con una sentenza che aggrava ulteriormente la crisi finanziaria al Municipio orlandino. Di seguito il testo integrale del comunicato stampa a firma di Lucia Pinsone, Carlos Vinci e Filippo Spadaro.
“A conferma di quanto già evidenziato nel precedente comunicato con riferimento allo stato di insolvenza del Comune di Capo D’Orlando i rappresentanti cittadini dell’Unione di Centro U.D.C. e dei movimenti Peoples Flash Mob e Vox Populi in continuità con la già avviata “operazione onestà” intendono informare i cittadini di Capo d’Orlando di una recente decisione del Tribunale di Patti (Sentenza n. 49/2022 pubblicata il 01/02/2022 RG n. 1562/2015) che aggrava la situazione finanziaria già acclarata incrementando, purtroppo, l’entità del dissesto finanziario in cui si trova il Comune orlandino.
Con la citata sentenza, che il Sig. Giudice Dott. Antonino Casdiaha dichiarato immediatamente esecutiva, di fatto il Comune di Capo D’Orlando in persona del Sindaco pro-tempore viene obbligato a pagare il debito di €. 553.147,17 oltre interessi dal 2015 ad oggi a Banca Sistema S.p.A. cui Enel Energia S.p.A. aveva ceduto il credito per fatture di forniture di energia elettrica non pagate, unitamente alle spese legali del giudizio di opposizione quantificate in €. 16.481,00 per compensi, oltre spese generali, C.P.A. ed I.V.A. in favore di Banca Sistema S.p.A e per lo stesso importo in €. 16.481,00 per compensi, oltre spese generali, C.P.A. ed I.V.A. in favore di Enel Energia S.p.A..
Appare strano il motivo per cui la Giunta Ingrillì non abbia dato finora la notizia sul sito Amministrazione Trasparente del Comune di Capo D’Orlando e siamo propensi ad ipotizzare che, non essendo stati indicati nei bilanci, questi ulteriori ingenti importi contribuiranno purtroppo a far aumentare i debiti fuori bilancio con evidente danno erariale.
Inutile poi fare considerazioni sui 5 Consiglieri di minoranza che, anziché esercitare le obbligatorie funzioni di controllo amministrativo, quale precipuo compito inerente le funzioni delegate dagli elettori, continuano silenziosamente a non denunciare le eventuali irregolarità alle autorità competenti (Corte dei Conti e Procura della Repubblica) a discapito di tutti i concittadini”.
Il comunicato segue un altro altrettanto pesante dello stesso terzetto.
“Come abbiamo avuto modo di prevedere e rappresentarvi durante l’ultima campagna elettorale i conti del Comune di Capo d’Orlando non reggono. Nell’interesse di tutti i cittadini, con l’intento di far comprendere il reale status, è opportuno che l’intera comunità ed i creditori dell’Ente, prendano adeguata coscienza. Conclamato il fallimento dell’amministrazione, per acclarata incapacità, l’assessorato regionale aveva nominato un commissario ad acta al fine di procedere alla specifica attività di impulso e sostitutiva per cui in assenza della perdurante mancata approvazione del bilancio Sua Eccell. Prefetto di Messina deve procedere, senza indugi, allo scioglimento della Giunta e del Consiglio Comunale, (art. 227 T.U.E.L.)
Il Sindaco e la giunta, pur consapevoli della grave situazione debitoria dell’Ente, conseguenza delle scelte amministrative scellerate, al solo fine di prendere tempo per non consentire il rapido accertamento delle effettive responsabilità, dopo aver già nominato esperti per le stesse finalità, il dott. Colica ed il dott. Mammino, che comunque gravano sulle già asfittiche casse comunali per compensi e rimborsi spese ed aver, di fatto, “commissariato” l’assessore al bilancio il consulente del lavoro, Ragioniera Vincenza Giacoponello, ricorrono con delibera di G.M. n°57 del 06.04.2022 all’ esternalizzazione del servizio di supporto tecnico specialistico nel settore finanziario in materia di contabilità pubblica, confermando la manifesta incapacità dell’attività amministrativa derivante esclusivamente da proprie scelte, per questo, ci preme ricordare che la nomina a Responsabile dell’Aerea Economica Finanziaria, della dott.ssa Antonella Micale (che percepisce l’indennità di risultato) è stata decisa dal Sindaco Ingrillì senza aver provveduto ad indire apposito concorso pubblico.
La situazione è gravissima e il “buco” potrebbe ammontare fino a 40 milioni di euro, considerando i debiti “fuori bilancio” e compresi gli ultimi affidamenti, assunti durante la campagna elettorale. Il goffo tentativo in conferenza stampa della giunta Ingrillì di tranquillizzare tutti annunciando l’intenzione di ricorrere al piano di riequilibrio, è già fallito in partenza, per via dell’ingente situazione debitoria che di fatto conferma l’implicita sussistenza di uno “stato di dissesto “.La procedura del piano di riequilibrio prevede l’integrale copertura del debito pregresso a totale carico delle finanze dell’ente locale e può essere ripianato in un arco temporale massimo di 20anni.
L’inapplicabilità del piano di riequilibrio per valutazione della Corte dei Conti comporterà l’adozione del dissesto finanziario dell’Ente. Con la dichiarazione di dissesto si procede alla nomina dell’organo straordinario di liquidazione e avrà una serie di conseguenze negative come:
limiti alla contrazione nuovi mutui;
limiti all’impegno delle somme all’esercizio in corso con riflessi sui pagamenti;
l’aumento, nella misura massima, delle imposte e tasse locali;
Limitazione di candidarsi e ricoprire cariche per gli amministratori che la Corte dei conti ha riconosciuto responsabili, di danni cagionati con dolo o colpa grave;
l’ente è tenuto a ridimensionare i dipendenti in soprannumero;
La “vera” operazione onestà è quella di accertare quali sono i debiti realmente contratti, ma soprattutto quella di denunciare alle autorità competenti eventuali abusi amministrativi, cosa che avrebbe dovuto fare la minoranza consiliare nel caso avesse riscontrato anomalie nella lettura delle carte messe a loro disposizione. Una minoranza a nostro avviso compiacente e “complementare alla maggioranza” Ingrillì (ricordiamo che ha persino votato con la maggioranza per l’elezione del Presidente del Consiglio)”.