Home Cronaca Terremoto al Policlinico di Palermo, tutti i nomi coinvolti

Terremoto al Policlinico di Palermo, tutti i nomi coinvolti

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C’è anche un docente messinese indagato nell’inchiesta per i presunti concorsi truccati al Policlinico di Palermo. Si tratta di Giuseppe Maria Antonio Navarra, 56 anni, direttore dell’Unità operativa di Chirurgia oncologica del Policlinico di Messina. La complessa indagine ha portato stamane ai domiciliari il primario originario di Santa Margherita Belice Paolo Gulotta,71 anni, ex direttore del dipartimento di Chirurgia ora in pensione, e la figlia Elena, anche lei medico al Civico di Palermo. Un altro figlio dell’ex professore, Leonardo Gulotta, che all’epoca dei fatti prestava servizio presso il Policlinico di Messina. In atto è invece dipendente del Policlinico di Palermo, risulta tra le 11 persone ai quali è stato notificato l’obbligo di presentazione e interdizione per 12 mesi. Gli altri sono Mario Adelfio Latteri, successore di Gulotta, Ludovico Docimo (nato a Napoli, 61 anni ordinario dell’Università Vanvitelli di Napoli e direttore dell’undicesima Divisione di Chirurgia generale e dell’obesità al Policlinico di Palermo), Giuseppe Maria Antonio Navarra, Leonardo Gulotta, Giuseppe Salamone, Antonino Agrusa (nato a Cinisi, 53 anni), Giuseppe Di Buono, Vittorio Altomare (nato in provincia di Cosenza, 68 anni), Roberto Coppola (nato a Roma, 69 anni ordinario e direttore della Chirurgia generale del Policlinico Campus Bio-medico di Roma), Giuseppina Campisi (56 anni nata a Sciacca, ordinario e direttore del dipartimento Discipline chirurgiche e oncologiche dell’Università di Palermo.) e Pio Sciacca, infermiere. Agli indagati vengono contestati, a vario titolo, i reati di corruzione, peculato, turbata liberta’ di scelta del contraente, truffa, rivelazione e utilizzazione di segreti d’ufficio, falso ideologico in documenti informatici, calunnia e abuso d’ufficio.
Si ribadisce che, i destinatari delle citate misure sono, allo stato, indiziati in merito ai reati contestati e che la loro posizione sarà definitiva solo dopo l’emissione di una eventuale sentenza passata in giudicato, in ossequio al principio costituzionale della presunzione di innocenza.