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Dal 1° maggio addio al Green Pass rafforzato

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Nel giorno del 161° anniversario dell’Unità d’Italia il Governo decreta la fine dello stato di emergenza dopo il 31 marzo, viene sciolto il Cts e il generale Figliuolo non si occuperà più di coronavirus. Dal 1 aprile, infatti, non ci sarà più l’obbligo di super green pass sui luoghi di lavoro per gli over 50. È quanto è emerso dalla riunione della cabina di regia sul Covid a Palazzo Chigi. A chi ha superato questa soglia d’età, per cui l’obbligo resterebbe in vigore fino al 15 giugno (con multa da 100 euro prevista), sui luoghi di lavoro sarà richiesto solo il certificato base (ossia basterà il tampone) come avviene adesso per gli under 50. Stabilito anche di mantenere l’obbligo di presentare il certificato verde in alcuni ambiti (base o super nei diversi luoghi) ancora fino al 30 aprile. Dal 1° maggio non sarà più necessario esibirlo. Con almeno un’eccezione: il green pass rafforzato resta fino al 31 dicembre 2022 per visite in ospedale e Rsa. Dal 1° aprile per mangiare o consumare un caffè in un tavolo all’aperto così come per le attività sportive, sempre all’aperto, non servirà più alcun green pass: né il “base” né quello “super”. Servirà ancora il green pass base all’aperto, invece, nei posti dove c’è più assembramento: dagli stadi (che torneranno dal 75% al 100% di capienza) ai concerti. Dal primo aprile, all’aperto, decadono le capienze limitate del pubblico. Quindi anche le discoteche all’aperto (ora al 75%) dovrebbero essere a capienza piena. Per quanto riguarda gli hotel sembra passata la linea del ministero al Turismo e i clienti non avranno più bisogno del Green Pass dal 1° aprile. Sempre dal primo aprile non sarà più necessario essere in possesso del green pass per salire su tram, metro e bus locali. Resta l’obbligo di mostrarlo, fino al 30 aprile, solo per i trasporti a lunga percorrenza. Dal primo aprile non sarà più obbligatorio avere almeno il Green pass base per entrare negli uffici pubblici, nei negozi, nelle banche, alle poste o dal tabaccaio. Prevista anche la decadenza della quarantena da contatto (l’obbligo di isolamento resta solo per i contagiati). Pertanto, a scuola, la Dad resterebbe solo per coloro che hanno contratto l’infezione. Inoltre dal 1° aprile l’Italia non sarà più in stato di emergenza Covid e di conseguenza decadono il Cts e la struttura del commissario straordinario. Al loro posto dovrebbe essere creata una unità operativa ad hoc, prima al ministero della Difesa (fino al 31 dicembre) e poi alla Salute (dal 1° gennaio 2023) per accompagnare il periodo transitorio e completare la campagna vaccinale. A maggio finisce l’obbligo del Green pass: secondo quanto si apprende da fonti ministeriali, nel corso della cabina di regia a Palazzo Chigi in mattinata si sarebbe stabilito di mantenere l’obbligo di presentare il certificato verde in alcuni ambiti (base o super nei diversi luoghi) ancora fino al 30 aprile. Dal 1° maggio non sarà più necessario esibirlo. In particolare resterebbe il green pass rafforzato fino al 30 aprile per servizi di ristorazione al chiuso, centri benessere, sale gioco, discoteche, congressi, eventi sportivi al chiuso. L’obbligo di mascherine al chiuso viene prolungato fino al 30 aprile. È quanto si apprende da fonti di governo al termine della cabina di regia a palazzo Chigi. Resterà in vigore l’attuale regime sull’obbligo di mascherine. Perciò sui mezzi di trasporto pubblici, così come nei cinema e teatri continuerà a essere obbligatoria la Ffp2. L’obbligo vaccinale previsto per le categorie lavorative in vigore oggi (over 50, insegnanti, medici, forze dell’ordine), è confermato fino al 15 giugno ma dal 1 maggio aprile cessa obbligo green pass al lavoro. E quindi decadranno tutte le sanzioni tranne quella pecuniaria di 100 euro. Solo per il personale sanitario e delle Rsa l’obbligo vaccinale è esteso fino a fine anno.