Home Attualita' Sergio Mattarella fa il bis, gli italiani sperano in un miracolo

Sergio Mattarella fa il bis, gli italiani sperano in un miracolo

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Il siciliano Sergio Mattarella è il successore di se stesso come Presidente della Repubblica Italiana. Un esito scontato dopo una settimana di manfrine da parte di una classe politica italiana davvero mediocre che nella fase più delicata della pandemia non ha fatto altro che dimostrare la sua pochezza arrivando lì dove anche i più distratti e inesperti osservatori delle vicende italiche sapevano, attraverso i vari Berlusconi, Casellati, Casini e Belloni, bruciati solo per arrivare a sabato. E meno male che inizia il festival di Sanremo sennò correvamo il rischio di assistere ad un’altra settimana di teatrini squallidi mentre la povera gente muore di covid ed è al collasso economico. Mattarella è il secondo capo dello Stato più votato nella storia della Repubblica. Sandro Pertini è stato il Presidente della Repubblica più votato dal Parlamento, con 832 consensi, nonostante si sia arrivati alla sua elezione soltanto al sedicesimo scrutinio. Da stasera segue in questa classifica, Sergio Mattarella, con 759, poi Francesco Cossiga, con 752 voti. Quindi Giorgio Napolitano, in occasione della rielezione, con 738; Carlo Azeglio Ciampi con 707, Oscar Luigi Scalfaro con 672, Sergio Mattarella alla prima elezione con 665, Giovanni Gronchi con 658, Giuseppe Saragat con 646, Giorgio Napolitano con 543, Luigi Einaudi e Giovani Leone con 518 e Antonio Segni con 443. «Accetto per senso di responsabilità, che prevale sulle prospettive personali», ha detto il capo dello Stato subito dopo la rielezione. «I giorni difficili trascorsi per l’elezione della presidenza della Repubblica nel corso della grande emergenza che stiamo tuttora attraversando sul versante sanitario, su quello economico, su quello sociale richiamano al senso di responsabilità e al rispetto delle decisioni del Parlamento. Queste condizioni – ha proseguito il capo dello Stato – impongono di non sottrarsi ai doveri cui si è chiamati e naturalmente devono prevalere su altre considerazioni e su prospettive personali differenti, con l’impegno di interpretare le attese e le speranze dei nostri concittadini».