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Si chiama Messina ma è bloccato a Villa San Giovanni

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«Mi sento come nel film The Terminal», dice ai vari media che lo intervistano Fabio Messina, agente di commercio palermitano di 43 anni, bloccato da lunedì scorso all’imbarcadero di Villa San Giovanni perché sprovvisto di vaccinazione quindi di Super Green Pass che proprio dal 10 è obbligatorio anche per prendere il traghetto. Prima dell’entrata in vigore delle nuove restrizioni racconta di essersi recato a Genova per lavoro, ma ad oggi non gli è stato ancora possibile rientrare a Palermo. Attraverso la sua legale ha presentato ricorso e nell’attesa si è accampato in sacco a pelo nel piazzale dello scalo calabrese. Per lui è «una battaglia di principio» che parte dal rifiuto di sottoporsi alla vaccinazione anti-Covid. «Pensavo mi facessero imbarcare purché fossi rimasto chiuso nella mia auto». Così non è stato. «L’Italia finisce a Lampedusa, non in Calabria», aggiunge Fabio Messina, cognome omen.
L’uomo non si definisce no-vax benché abbia deciso – così come la moglie e il figlio – di non sottoporsi a vaccini contro il virus. «Sono stato 12 anni senza neanche il medico di base», aggiunge. «Spero che un giudice mi consenta di tornare a casa». O magari ci penserà Cateno De Luca.