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Omicron dilaga ma niente corsa al tampone

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Mentre dalla Francia arrivano notizie su un’altra minacciosa variante pare proveniente dal Camerun, in Italia Omicron dilaga ovunque ed il messinese non fa eccezione come indicano i numeri ufficiali mai raggiunti in 22 mesi di incubo. Come affrontare una possibile positività personale o di un familiare. In caso di comparsa di sintomi sospetti, simil-influenzali, evitare la corsa al test rapido? . Il nuovo ceppo di coronavirus, che colpisce più la gola dei polmoni, secondo i risultati ancora preliminari di sei diversi studi, è più trasmessibile ma meno grave di Delta e del ceppo originale di Wuhan. In caso di comparsa di sintomi sospetti, simil-influenzali, evitare la corsa al test rapido per affrontare una possibile positività personale o in famiglia. Il Servizio di Igiene e Sanita Pubblica del Dipartimento di Prevenzione raccomanda a tutta la popolazione alcune semplici regole comportamentali: Omicron è caratterizzata da un elevato indice di contagiosità, “seppure non in grado di provocare gravi manifestazioni cliniche nei soggetti vaccinati con 2 dosi (da meno di 180 giorni) o con ciclo completo di 3 dosi”, ma “sta determinando forti criticità sulle capacità di tracciamento. Il sistema è in difficoltà ovunque, da nord a sud. Adottare immediatamente comportamenti individuali di distanziamento mascherine FFp2 (che potranno essere vendute al massimo a 75 centesimi), autoisolamento fiduciario, evitando di avere contatti, soprattutto con persone fragili e di partecipare ad eventi o attività lavorative (RSA, Scuole) già prima della conferma diagnostica. Informare il proprio medico curante che, qualora i sintomi fossero di un certo rilievo, attiverà le USCA per l’assistenza domiciliare. Qualora il sospetto fosse confermato, anche solo con un test antigenico presso farmacia e laboratorio privato, comportarsi immediatamente come CASO COVID, SENZA ASPETTARE LA CONFERMA con tampone molecolare che non potrebbe, in questo periodo, essere garantito in tempi rapidi, con isolamento domiciliare;
I contatti del caso positivo, anche solo con antigenico, debitamente avvisati devono adottare misure di quarantena fiduciaria, anche prima che la stessa sia disposta ufficialmente dalla ATS, EVITANDO di ricorrere immediatamente al test antigenico, soprattutto se asintomatici, prima di 5/6 giorni dalla date dell’ultimo contatto con il positivo, comunicando immediatamente al proprio medico solo qualora dovessero comparire sintomi riconducibili alla infezione. Per i vaccinati con ciclo completo (tre dosi o due da meno di 180 gg): non sono obbligati alla quarantena, ma devono adottare misure di autosorveglianza, utilizzando sempre i dispositivi adeguati (mascherine FFp2 e distanziamento sociale) quando in contatto con altre persone per motivi di lavoro, evitando comunque rapporti con soggetti fragili o occasioni conviviali.
Evitare di sovraccaricare le linee telefoniche e le caselle email dei Sisp, perchè quando il tampone è stato effettuato presso una farmacia autorizzata, la segnalazione viene registrata sulla piattaforma Regionale, così come per le segnalazioni dei Medici curanti.