Home Cronaca Il dramma di Viviana e Gioiele nelle intercettazioni della famiglia Mondello

Il dramma di Viviana e Gioiele nelle intercettazioni della famiglia Mondello

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“A mio nipote me lo ha ammazzato lei”. E ancora: “Dice cose allucinanti”. Si tratta di uno stralcio delle intercettazioni telefoniche raccolte dalla Procura di Patti nella fascicolo per la richiesta di archivizione del caso di Viviana Parisi, la mamma-deejay ritrovata senza vita – assieme al figlioletto Gioele – ai piedi di un traliccio dell’alta tensione nei boschi di Caronia. Secondo il procuratore di Patti, Angelo Cavallo, si sarebbe trattato di un omicidio-suicidio consumatosi sulla scia di un “delirio psicotico” della donna. Un’ipotesi che Daniele Mondello, il marito della vittima, ha sempre respinto sostenendo che fosse invece “una messinscena” per depistare le indagini. Tuttavia, dalla documentazione acquisita da Adnkronos, emergono retroscena che suffragano la tesi della Procura.
Daniele Mondello, marito di Viviana e padre del piccolo Gioele, non ha mai ritenuto plausibile l’ipotesi di un omicidio-suicidio avallata dagli inquirenti. “Sono precipitati contemporaneamente, Viviana si è fratturata varie parti del corpo, soprattutto a sinistra, le sono esplose due vertebre, ha perso coscienza e sensibilità, è morta per asfissia. Gioele ha impattato con la testa ed è morto per asfissia. Poi i due corpi, in tempi diversi, sono stati estratti dal fondo del pozzo: Viviana tirata fuori la tarda sera del 3 agosto o la mattina del 4 agosto e trasportata in modo tale che le sono stati strappati i capelli. Gioele tirato fuori successivamente e depositato nella zona”, spiegava il marito della mamma-deejay in una intervista rilasciata alle pagine del quotidiano La Stampa lo scorso luglio.
Eppure, agli atti del fascicolo giudiziario risulta che Daniele temesse l’instabilità emotiva della moglie esprimendo preoccupazione per il suo comportamento. Lo avrebbe fatto in una circostanza specifica, ovvero, nel corso di una conversazione telefonica con l’amico Tonino a cui avrebbe manifestato le sue perplessità dopo il ritrovamento del cadavere. “Diceva cose allucinanti – rivela nella telefonata – Era fissata che le togliessero il bambino”. Poi, allude in maniera esplicita alle “manie di persecuzione” di Viviana che, a suo dire, spiegherebbero l’incidente stradale a pochi metri dal tunnel Pizzo Turda. “Con l’incidente (avvenuto prima delle fuga nel bosco – ndr), là si è cacata di sotto, – continua nella telefonata – chissà cosa gli è sembrato, ha pensato chissà ora cosa succede, o magari le sembrava di essere inseguita. Perché lei mi diceva così, il fatto di essere seguita… che la seguivano con le macchine grosse… Sì, manie di persecuzione, si fissava”.
Non solo Daniele Mondello ma anche sua sorella, Mariella Mondello, avrebbe gettato ombre sull’equilibrio psichico di Viviana. “Sono arrabbiata con Viviana – confida Mariella a un’amica ignorando di essere intercettata al telefono – io sono arrabbiata perché lei, va… a mio nipote me lo ha ammazzato lei. Per la sua testa, per le sue cose, noi ci abbiamo messo tutto il nostro impegno, ma lei non si è voluta curare”.
In una intercettazione successiva, come ricostruisce ancora l’agenzia stampa Adnkronos, la stessa si sarebbe espressa con tono severo nei confronti della cognata. L’interloqutrice dice: “Sempre con il senno del poi… questo bambino non doveva essere lasciato solo con sua madre”. E Mariella Mondello risponde: “Quella un bastarda era, mio fratello, quella mattina, gli aveva detto: ‘Vengo anche io'”. E l’amica: “Perché era una pazza, era una pazza”.
Anche Carmela Trusso Cafarello, madre di Viviana, era preoccupata per la figlia. Nel corso di una conversazione telefonica con il nipote Agostino, la donna racconta i momenti di depressione e i due ricoveri in pronto soccorso della figlia. Poi, accenna alla “mania” di leggere la Bibbia ad alta voce sul balcone di casa. “È andata proprio fuori di testa; – afferma mamma Carmela – Poi, quando ha avuto questa crisi qua che è stata all’ospedale… anche se ha avuto un’altra ricaduta ed è finita di nuovo all’ospedale, perché poi pensava che magari il marito non le volesse bene, che la tradisse… ogni tanto cadeva… Daniele gli aveva proibito pure di leggere la Bibbia, gli ha detto guai a te… io te la tolgo, te la brucio, non leggere più la Bibbia”.
Per il procuratore di Patti, Angelo Cavallo, le intercettazioni avvalorebbero l’ipotesi di un omicidio-suicidio: Viviana avrebbe ucciso Gioele e poi si sarebbe tolta la vita lanciandosi da un traliccio dell’alta tensione nei boschi di Caronia. Una ricostruzione che, invece, la famiglia Mondello contesta con fermezza. “Al momento stiamo studiando le carte – dice l’avvocato Pietro Venuti, legale del marito, all’Adnkronos – ma è certo che faremo opposizione”.
“Il fascicolo è composto da migliaia di pagine – spiega il legale – e non le abbiamo ancora lette tutte. Ci sono tante stranezze in questa vicenda che vengono riportate anche dai consulenti del pm. Ad esempio, il luogo in cui è stato trovato il corpo della signora Viviana è una zona boschiva abbastanza silenziosa. Perché sono stati fatti sopralluoghi, sia di giorno che di notte, ed era possibile udire il rumore di persone e animali che stavano a distanza anche di 100 metri. Siccome in quel contesto c’erano operai di sugheri che stavano lavorando, hanno udito qualcosa? Se avesse compiuto un gesto estremo si sarebbero sentite delle grida. Invece non è stato sentito nulla”.