Si andrà oltre il sistema dei colori per delineare le misure di contenimento a livello nazionale . «Né giallo, arancione o rosso, ma aree di contenimento con restrizioni più o meno forti a seconda del rischio epidemiologico calcolato dal Comitato tecnico scientifico per l’emergenza Covid in Sicilia, basato, oltre che sul numero dei ricoverati, su quello dei contagiati e dei vaccinati». L’assessore regionale alla Salute, Ruggero Razza, conferma così quanto prospettato la settimana scorsa: «Per stabilire nuove, eventuali misure a livello territoriale, andremo oltre il sistema dei colori» e oltre il solo criterio del tasso di saturazione ospedaliera stabilito da Roma, «decidendo caso per caso sulla base di quanto indicheranno i nostri esperti in un documento pronto a breve».
Si tratta della linea suggerita dai componenti del Cts Antonello Giarratano, direttore dell’Unità di rianimazione del Policlinico di Palermo, e Cristoforo Pomara, primario di Medicina legale al Policlinico di Catania: «Se un comune ha più del 70% di immunizzati, non ha senso inasprire le regole anche quando i contagi dovessero aumentare. Viceversa, se solo il 35% è immunizzato e i positivi crescono, allora bisogna provvedere».
Restando nel campo delle ipotesi, e considerando stavolta solo il tasso di saturazione ospedaliera, ovvero le soglie critiche fissate da Roma per entrare in giallo, pari al 15% in area medica e al 10% in Rianimazione, la Sicilia potrebbe lasciare il bianco già prima di Ferragosto. A prevederlo è Giovanni Sebastiani, matematico dell’Istituto per le Applicazioni: del Calcolo «Mauro Picone» del Cnr, ma il condizionale è d’obbligo e ruota intorno alla crescita dei positivi, «che nell’Isola risulta in frenata e dovrebbe raggiungere il picco tra 3-5 giorni».