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“Teatri di pietra 2021”, Milazzo ospiterà 5 rappresentazioni. La prima il 17 luglio

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C’è anche la città di Milazzo nella “Rete” dei Teatri di Pietra, che da oltre vent’anni pone al centro la valorizzazione dei siti archeologici e monumentali attraverso lo spettacolo dal vivo.

L’iniziativa nazionale, diretta dal Maestro Aurelio Gatti e sostenuta dal Ministero della Cultura e dell’assessorato all’Identità siciliana, riporta l’arte del teatro in più di 35 siti italiani con la collaborazione di artisti come Elisabetta Pozzi, Dario Fo, Giorgio Albertazzi, Luis Bacalov, Uri Caine, insieme a diverse compagnie emergenti, sempre con l’idea che lo spettacolo dal vivo possa valorizzare questi luoghi, spesso sminuiti dalla mera classificazione di periferici e dare modo a chi partecipa, come spettatore e come artista, di fare una vera esperienza dei siti archeologici e non semplicemente di attraversarli.

Milazzo ospiterà cinque rappresentazioni nei mesi di luglio ed agosto all’interno del Castello, presso il Monastero delle Benedettine. L’inizio degli spettacoli sarà alle 21.

Si comincia sabato 17 luglio con lo spettacolo “Tempesta” da Eneide (Virgilio) a cura di MDA Produzione Danza,  Regia e Coreografia :  Aurelio Gatti, con Lucia Cinque-grana, Valeria Busdraghi, Paola Saribas, Sebastiano Tringali

Seconda serata sabato 24 luglio con “Il viaggio del meschino”, tratto da “il Guerrin Meschino” di Gesualdo Bufalino. In scena Nino Giannotta, chitarra classica e Miriam Palma canto e recitazione. Un lavoro che riflette sulla condizione della vecchiaia, il la-mento del vecchio Puparo, appena il Puparo comincia a raccontare, viene preso dal fuoco dell’arte e rinvigorito, comincia a raccontare rimanendo lui stesso ipnotizzato dalle “sue” parole

Venerdì 30 luglio invece appuntamento con Dyskolos – Lo Scorbutico di Menandro, curato dalla “Bottega del Pane”. Adattamento e regia: Cinzia Maccagnano, maschere di Giancarlo Santelli, musiche: Germano Mazzocchetti. Con: Raffaele Gangale, Dario Garofalo, Cinzia Maccagnano, Luna Marongiu, Cristina Putignano.

Lo spettacolo utilizza le maschere del maestro Santelli, che riproducono quelle originali del teatro di Menandro, secondo i modelli rinvenuti nella necropoli di Lipari, che diedero vita ad una memorabile edizione all’INDA (Istituto Nazionale del Dramma Antico) di Siracusa. Un percorso a cui la Compagnia “La Bottega del Pane” si è ispirata sin dalla sua formazione, apportando in questa rappresentazione una nuova inventiva nell’uso delle maschere, sia per quanto riguarda il trucco e il colore, sia nelle innumerevoli possibilità mimiche e vocali.

Venerdì 6 agosto, il Teatro di Tato Russo proporrà invece “Infiniti mondi” sempre con la regia e coreografia di Aurelio Gatti. In scena Lucia Cinquegrana, Elisa Carta Carosi, Claudia Morello, Lucrezia Serafini, Paola Saribas, e Mario Brancaccio

Infine giovedì 26 agosto il “Teatro della città” mettere in scena “Arianna nel labirinto” per la regia di Manuel Giliberti, con Deborah Lentini, Simonetta Cartia, Rosario D’Aniello, Giuseppe Bisogno, Matteo Dicannavo, Giulia Valentini, Claudia Bellia. Lo spettacolo “Arianna nel labirinto” attingendo alle numerose fonti che intrecciano diverse narrazioni vuole raccontare la predestinazione alla quale nessun mortale, seppur nipote del Sole può sfuggire nella tessitura della grande tela del Mito.

“Siamo felici di poter accogliere nella nostra città, all’interno del nostro bene più prezioso una rassegna così prestigiosa – afferma il sindaco Pippo Midili – che assieme ad altre iniziative di grande pregio che abbiamo in programma in questa stagione estiva, vuole rilanciare Milazzo e inserirla stabilmente in quei circuiti culturali che sempre di più si identificano con la storia e le tradizioni della nostra comunità. Auspico quindi una presenza importante di pubblico – ovviamente gli ingressi saranno regolati dalla normativa sanitaria vigente – per apprezzare gli eventi che questa rassegna ha deciso di offrire a Milazzo. “Teatri di Pietra” esprime una progettualità volta non solo  a ridare dignità allo spettacolo dal vivo ed ai suoi lavoratori, ma a far riscoprire e legittimare luoghi di straordinaria bellezza e valore storico, come la nostra cittadella fortificata, la cui rilevanza viene spesso sottovalutata”.