In oltre 40 anni di basket visto e scritto raramente abbiamo assistito di un arbitraggio come quello dell’ineffabile terzetto “ammirato” in un mezzogiorno indigesto al PalaFantozzi. Ci sta che in un match risolto per un punto gli errori dei grigi siano decisivi ma quando gli stessi sono commessi in maniera univoca e nei momenti cruciali, ultima azione compresa, allora siamo davanti ad un atto gravissimo che induce a pensar male e, magari, alla lunga ha consigliato e consiglia piccole realtà a dire basta con un panorama cestistico italiano dove da tempo ai piani alti sognano un basket d’elite composto esclusivamente da club delle città capoluogo, mortificando spesso gli sforzi della Capo d’Orlando di turno con il risultato che in Europa contiamo meno del due di coppe quando la briscola è a denari. Purtroppo la pallavolo sempre italiana non ha insegnato nulla visto che lì dominiamo nel mondo grazie a piccole e medie cittadine. Tornando al dopo quarta di ritorno le parole di coach Sodini al termine della gara vanno in altra direzione forse anche per evitare alibi ai suoi: «Credo che il motivo della sconfitta siano gli errori difensivi. Oggi però abbiamo giocato di squadra, abbiamo trovato tiri aperti, ma purtroppo spesso li abbiamo sbagliati, però fa parte del gioco. Io voglio una pallacanestro che punti a finalizzare le azioni nei primi secondi, però esistono gli avversari e Torino, cui io faccio i complimenti, è stata molto brava a non farci giocare in campo aperto. Ritengo che abbiamo giocato meglio di tante altre partite, però serve anche capitalizzare. In più ci sono degli errori negli ultimi minuti che non posso accettare. Abbiamo ambizioni chiare e c’è una società lungimirante alle nostre spalle e dobbiamo essere equilibrati. Adesso dobbiamo tornare a vincere. Bellan è rientrato dopo un duro infortunio alla mano destra, la mano di tiro, quindi dobbiamo dargli un po’ di tempo, però ritengo che la sua, oggi, sia stata una buona partita».
