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La Procura Federale Fip apre un’inchiesta dovuta sulle accuse Ceron-Gay

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Anche l’Orlandina avrebbe ovviamente fatto volentieri a meno di tutto il clamore suscitato dalle accuse social lanciate dal giocatore mantovano Marco Ceron nel dopo gara vinta al supplementare dai paladini che, legittimamente, avrebbero solo voluto festeggiare la settima e l’attuale terza posizione nel girone Verde di A2, pensando da oggi solo all’organizzazione ed alla preparazione della doppia trasferta piemontese che vedra’ i biancoazzurri ospiti giovedi sera dell’imbattuta Tortona e domenica del temibile Casale. Infatti la Procura Federale Fip ha aperto un’indagine al fine di verificare eventuali condotte e/o comportamenti rilevanti sotto un profilo disciplinare tenute dal giocatore Flavio Gay nei confronti del giocatore Marco Ceron. Un atto dovuto che, come in tanti altri casi precedenti, non dovrebbe portare a nulla se non al fatto che le due parti saranno sentite dai procuratori al pari, presumiamo, degli arbitri del match che, però, dichiareranno la loro verita’ e cioè di non aver sentito nulla o di averlo giudicato grave, anche perchè in caso contrario avrebbero dovuto sanzionare i due giocatori colpevoli. Dispiace per Gay, sempre uno dei migliori dell’Orlandina nelle ultime gare dove è risultato spesso decisivo compresa la gara con i lombardi, anche se è chiaro che, come ha ammesso anche lui su instagram, ha sbagliato nel reagire alle provocazioni della guardia avversaria. Invece Ceron, visto nervoso fin dal suo ingresso sul parquet tanto che ci era sembrato strano gli arbitri non l’avessero sanzionato con un fallo tecnico, ha solo lanciato accuse a Gay senza dire se pure lui, magari per reazione, abbia sbagliato nei confronti del giocatore paladino. Ribadiamo che qualsiasi cosa sia successa sarebbe dovuta restare sul parquet ed eventualmente gli unici provvedimenti sarebbero stati di pertinenza della terna arbitrale che, presumiamo, se li ha sentiti non li ha giudicati passibili di sanzioni, alla stregua di episodi simili o anche più gravi che sono moralmente e fattivamente da condannare ma che, come si suol dire, passano in cavalleria e magari si risolvono con le reciproche scuse a fine gara. Scuse che Gay con grande onesta’ ha subito fatto, mentre Ceron, che, per carita’, ha passato un lungo periodo durissimo dopo il gravissimo colpo alla testa, non ci ha pensato nemmeno a mente fredda dopo aver letto la risposta del rivale. Gay ed il basket le stanno ancora aspettando pur capendo che quello che ha passato Ceron non è stato un infortunio normale e come tale lo avra’ segnato per la vita.