In un momento di grande difficoltà per le strutture sanitarie territoriali, con tracciamento in tilt ed attese estenuanti per l’esito dei tamponi, si inserisce l’incredibile storia di un uomo di Capo d’Orlando vittima, pare, di un errore di comunicazione da parte dell’Asp.
Errore che solo per il senso di responsabilità dell’uomo non ha avuto gravi conseguenze. In isolamento da otto giorni per il contatto avuto con un positivo, sabato scorso il 50enne è stato contattato dall’Usca Nebrodi per effettuare il tampone molecolare nella giornata di domenica a Sant’Agata Militello. Eseguito il test l’uomo è rientrato a casa, sapendo che avrebbe dovuto aspettare i “canonici” 3-4 giorni per conoscere l’esito. Con sua grande sorpresa, però, lunedì 16 novembre gli viene comunicato l’esito negativo del tampone rapido e viene formalmente liberato dall’isolamento. La tempistica e, soprattutto, la comunicazione di un “tampone rapido” a fronte di un annunciato molecolare, inducono l’uomo a rimanere in isolamento mentre riaffiorano lievi sintomi. Intanto, il 50enne decide comunque di effettuare un tampone molecolare presso uno studio privato di fuori paese. Essendo formalmente “libero”, può spostarsi per motivi di salute. Così, la mattina di mercoledì 18 effettua il tampone molecolare in modalità drive in e in assoluta sicurezza. Appena rientrato a casa, però, viene raggiunto dalla telefonata del dipartimento di prevenzione che lo informa dell’avvenuto errore e della positività del tampone effettuato domenica. Con grande senso di responsabilità, l’uomo nelle 48 ore precedenti aveva mantenuto l’isolamento, evitando contatti con gli stessi familiari.
Una storia di normale, assurda disorganizzazione, emblematica dell’emergenza che stiamo vivendo.