Sulla nuova ondata di contagi da coronavirus in Sicilia
pesano più i turisti che gli immigrati e il tasso di ospedalizzazione è più
basso di quello registrato all’inizio dell’epidemia.
Questo a leggere i numeri che sono stati forniti dall’assessore alla Salute,
Ruggero Razza, oggi pomeriggio nel corso della sua relazione all’Ars
sull’andamento dell’epidemia.
Dei positivi l’81% sono cittadini siciliani, il 6% cittadini italiani fuori
regione, il 6% migranti: a questi si deve aggiungere un 7% di stranieri. Un
dato che porta la percentuale di turisti positivi al 13% (tra italiani e
stranieri).
“Sono in totale 6.145 i soggetti positivi al coronavirus in Sicilia dall’inizio
dell’epidemia e 442.373 i tamponi con estrazione di Rna virale rino-faringeo
effettuati”, ha specificato Razza.
Attualmente i positivi sono 3.390 “con un andamento di crescita – ha aggiunto
l’assessore – come è stato evidenziato. L’incidenza del rapporto positivi sul
totale tamponi effettuati è dell’1,39%. I ricoverati oggi sono pari a 239 unità
un dato che va parametrato al numero complessivo che corrisponde a 3.390
attuali positivi”.
“Rispetto alla fase iniziale della pandemia – ha proseguito – e nella fase
apicale nei mesi di marzo e aprile il rapporto tra i positivi e chi necessitava
cure ospedaliere era tra il 30-40%. Ad oggi porta il tasso di ospedalizzazione
al di sotto del 10%, in linea con la media nazionale”.
“Mio dovere, come per ogni atto di programmazione, sarà quello di avviare nelle
prossime giornate un confronto con la sesta Commissione per mettere in campo un
piano per l’autunno che possa fare trovare ciascun territorio pronto alle
esigenze. Non dobbiamo impaurire o impaurirci – ha aggiunto – non dobbiamo fare
passare la sensazione che possa bloccarsi tutto di nuovo. La nostra regione non
può permettersi una paralisi economica che sarebbe esiziale. Non abbiamo di
fronte nuove esperienze da compiere, se non fare tesoro di quello che si è
verificato nei mesi scorsi”.