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L’accusa di Sgarbi: “Falso il dipinto attribuito a Tiziano e acquistato dal Comune di Troina”

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“E’ falso il dipinto di Tiziano acquistato dal Comune di Troina. Chiederò alla magistratura di aprire un’inchiesta per capire come sia potuto accadere. Domani i dettagli in un comunicato stampa”. Lo ha scritto su Twitter il critico d’arte Vittorio Sgarbi allegando una immagine del dipinto.

Il dipinto cui fa riferimento Sgarbi è “Ritratto di Paolo III col camauro”, del 1543 e attribuito al grande pittore veneziano. Il dipinto fu esposto a Troina quattro anni fa nella mostra “Omaggio a Tiziano. Capolavori a confronto”. L’evento fu organizzato dal Comune con il patrocinio dell’Azienda Speciale Silvo Pastorale, dell’Assemblea Regione Siciliana, dell’Assessorato Regionale al Turismo e di quello ai Beni Culturali, con l’esposizione al pubblico di cinque dipinti.
Sgarbi chiama in causa un docente siracusano dell’Accademia delle Belle Arti di Catania, Paolo Giansiracusa, che, afferma, “in qualità di consulente, ha indotto il Comune di Troina a sborsare 56 mila euro per un dipinto falsamente attribuito a Tiziano”.

Il docente, però, respinge questa ricostruzione ed attacca duramente il noto critico d’arte. “E’ un’accusa che non sta nè in cielo nè in terra. Il dipinto – dice Paolo Giansiracusa – è assolutamente documentato mentre Sgarbi farebbe bene a preoccuparsi di altro, come la vicenda dell’artista De Dominicis”. Il riferimento di Giansiracusa è all’inchiesta della Procura di Roma, che ha chiesto il rinvio a giudizio per Sgarbi, accusato di aver certificato come autentici alcuni lavori riferibili al pittore e scultore Gino de Dominicis ma ritenuti falsi dai carabinieri del nucleo di Tutela del patrimonio artistico.