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Messina, funerali Sparacio: identificati 18 soggetti

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Aveva fatto notizia il funerale affollato di Rosario Sparacio, fratello dell’ex boss Luigi, collaboratore di giustizia. L’11 aprile il feretro dell’uomo era stato scortato da diverse persone, un vero e proprio corteo funebre, in barba ai divieti vigenti.

Immediatamente sono state avviate le indagini da parte della Squadra Mobile della Questura di Messina che, operando in stretto raccordo con la locale Autorità Giudiziaria, tempestivamente avvisata, ha svolto ogni necessario approfondimento investigativo appurando che nel pomeriggio dell’11 aprile, il feretro con la salma di Rosario Sparacio si era mosso dall’abitazione ove lo stesso era deceduto e un improvvisato corteo funebre si era portato dapprima presso una sala biliardi, per poi proseguire fino alla Chiesa di Santa Maria Consolata, dinanzi la quale si era svolta una breve cerimonia esequiale al cui termine, il feretro, accompagnato da un numero più ristretto di persone, proseguiva fino al Gran Camposanto di via Catania.  Il gruppo di accompagnatori non accedeva al cimitero, rimanendo fuori dal cancello dell’ingresso principale.

Al fine di identificare i partecipanti e cristallizzare ogni elemento utile alla ricostruzione dei fatti ed alla individuazione di precise responsabilità di natura penale e/o amministrativa in capo a quanti vi avevano partecipato, il personale della Squadra Mobile ha acquisito i filmati registrati dalle telecamere di sorveglianza installate nelle zone interessate dall’evento, oltre ad aver raccolto le deposizioni delle persone informate sui fatti.

Peraltro, l’attività di riconoscimento dei soggetti che hanno preso parte agli eventi è stata resa assai difficoltosa dalla circostanza che i più indossassero delle mascherine protettive. Tuttavia, attraverso la puntuale visione delle immagini, sono stati identificati 18 soggetti.

Nei confronti delle persone individuate sono stati notificati provvedimenti sanzionatori previsti per la violazione delle disposizioni in materia di contenimento della diffusione del COVID-19.

Infine, gli approfondimenti investigativi hanno consentito anche di rilevare profili di addebito penale nei confronti di due persone, rimettendo alle valutazioni della competente A.G. le eventuali determinazioni del caso.