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C.d’Orlando: l’Assessore Colombo scrive al Presidente Musumeci

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“Il difficile momento che stiamo vivendo in tutti i settori della vita sociale ed economica, mi spinge, in qualità di assessore del Comune di Capo d’Orlando e, ancor più, in quella di siciliano profondamente innamorato della propria terra, ad una riflessione sul comparto turistico che rappresenta, da solo, il 15% del Prodotto Interno Lordo Regionale e che, purtroppo, è stato letteralmente azzerato dalla spaventosa crisi che stiamo vivendo. Un tale scenario prefigura grandi difficoltà, con il rischio concreto di dover assistere alla chiusura di tante imprese e al licenziamento di centinaia di persone, com’è il caso della realtà di Capo d’Orlando e dell’intero comprensorio dei Nebrodi”. Così in una lettera indirizzata al Presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci, all’Assessore Regionale al Turismo Manlio Messina e alla deputazione messinese, l’Assessore Fabio Colombo chiede che si mettano in atto iniziative mirate nell’ambito della sicurezza in vista della riapertura delle attività turistiche.

“Ritengo necessario – scrive Colombo – un coinvolgimento corale delle istituzioni regionali e locali, degli operatori turistici, delle Pro Loco, dei dirigenti scolastici per predisporre una strategia organica di promozione turistica che metta al centro la destinazione Sicilia, nell’ottica di quel “turismo di prossimità” che sembra essere l’orizzonte di breve termine a cui dobbiamo guardare. Fare rete credo sia l’unica strada valorizzando sempre più le straordinarie bellezze della nostra Regione. Accolgo con favore gli annunci fatti dall’Assessore Messina per lo stanziamento di fondi in modo da garantire liquidità alle imprese, anche se si tratta di risorse limitate per l’intero comparto. Allo stesso modo credo che il progetto di pacchetti turistici pensato per invogliare a scegliere la Sicilia come meta di vacanze vada nella direzione giusta nella prospettiva di una destagionalizzazione dell’offerta turistica da proporre quando sarà possibile lo spostamento al di fuori della propria Regione. Oggi però, ritengo prioritari altri interventi mirati alla SICUREZZA!  E, seppur valida, l’iniziativa dell’assessore Messina, credo che si scontri proprio con la realtà di questa regola chiave perché, se vado in vacanza, cerco sicurezza ed esigo garanzie in tal senso. Se queste non ci sono, anche a fronte di una promozione allettante non andrò mai in una località che non mi assicuri tutela. Occorre finanziare le strutture coprendo i costi dei tamponi rendendo obbligatori test che diano esiti certi e tempestivi (come avviene in Cina). Ognuno sarà ben felice di pagare l’eventuale costo aggiuntivo di qualche euro per il test avendo la garanzia di essere sano e diretto in un territorio sicuro. C’è poi l’aspetto mediatico e promozionale da curare con attenzione: parenti ed amici che vivono in ogni parte del mondo mi hanno contattato preoccupati per la mia salute e quella dei miei familiari, perché le immagini che hanno fatto il giro del mondo sono quelle della Lombardia. Bisogna necessariamente programmare campagne pubblicitarie sulle Tv, radio, siti internet, cartellonistica in un primo momento rivolti ai siciliani, nella seconda fase per il mondo intero dichiarando con dati certi che in Sicilia, seguendo questi ed altri protocolli efficaci, si può circolare in sicurezza ed è quindi possibile godersi una meritata vacanza.  La storia insegna che nei momenti di crisi va sostenuta la domanda e non l’offerta. Puoi regalare voucher e giorni di vacanza, ma non risolvi il problema del calo dei flussi dovuto proprio al calo della domanda. Ripeto: a mio avviso, il bisogno di sicurezza non lo contrasti con lo sconto. Bisogna, dunque, finanziare i tamponi per i turisti che arrivano e predisporre una sorta di documento di certificazione turistica che possa attestare che il visitatore che arriva in Sicilia gode di buona salute e non è a rischio. Il governo sostenga massicciamente la “domanda” e rassicuri viaggiatori e turisti: allora sì che regalare giorni di soggiorno sarà una strategia vincente. Questa, a mio avviso, è l’unica soluzione da adottare nell’immediato visto che è certo che non si potrà andare in vacanza fuori regione. Successivamente, bisognerà dialogare con tutte le compagnie aeree, ferroviarie, navali per consolidare la Sicilia come luogo sicuro. A mio parere, bisognerà rendere obbligatori i test (sia in entrata che in uscita) dei passeggeri, consentendo gli spostamenti da e per la Sicilia a prezzi equi e non, come successo sino ad oggi (principalmente con gli aerei) a costi esorbitanti. Insomma: combattere la burocrazia, mettere in campo competenza ed intelligenza per azioni efficaci e tempestive. Pianificare ed attuare strategie comuni e valorizzare la Sicilia come se fosse un’unica grande città. Uniti vinceremo questa grande battaglia”.