Home Sport L’Orlandina basket aspetta la chiusura della A2 per fare bilanci

L’Orlandina basket aspetta la chiusura della A2 per fare bilanci

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All’Orlandina basket, che dallo scorso 7 marzo continua ad osservare uno strano silenzio stampa, potrebbe presto arrivare il momento di fare il bilancio sportivo e, soprattutto, economico della stagione 2019-2020 iniziando a capire quale possa essere il futuro prossimo del club. Infatti se è vero come sara’ vero a breve che la serie A (il Ministro per lo Sport e le Politiche Giovanili Vincenzo Spadafora proporra’ di prorogare anche per tutto aprile il blocco delle competizioni sportive allenamenti compresi) verra’ annullata dai vertici federali senza assegnazione della scudetto, a cascata, dopo che la scorsa settimana sono stati mandati in archivio tutti i tornei dalla serie C Silver in giù, giovanili compresi, quando anche la serie B e la A2 verranno dichiarate concluse dalla Lega Nazionale Pallacanestro, per i paladini ci sara’ da mettersi a tavolino a studiare come muoversi. In altri tempi viste le ambizioni della famiglia Sindoni i tifosi sognerebbero addirittura un ripescaggio in serie A dato che 2-3 sodalizi dal piano di sopra vorrebbero autoretrocedersi. Invece ai tempi del maledetto Coronavirus e di una situazione finanziaria giocoforza deficitaria, l’imperativo è provare a difendere con le unghie ed i denti la permanenza in A2 che sul campo rischiava comunque di sfuggire visto l’attuale terz’ultima posizione del girone Ovest che sarebbe valsa la sfida play-out per la salvezza con la penultima del gruppo Est. Bisognera’ capire come l’Orlandina si comportera’ con i suoi tesserati in merito agli emolumenti alla luce della scontata interruzione alle idi di marzo quando invece ogni contratto scadra’ al 30 giugno. Da valutare anche chi ha accordi pluriennali, dal coach Marco Sodini, ai vari Matteo Lagana’, Joseph Mobio, Andrea Donda e Uchenna Ani, senza dimenticare Simone Bellan e capitan Jacopo Lucarelli oltre all’ormai veterano David Sussi ed allo stesso Matteo Angori.
Intanto arriva una speranza oltre oceano la NBA, tramite il programma “NBA Together” che sta chiedendo ai giocatori ed al personale che è rimasto infetto e poi è guarito dal Covid-19 di donare il plasma per la ricerca. La donazione aiuterebbe il National Covid-19 Convalescent Plasma Project che sta studiando la possibilità di usare il plasma come cura per il coronavirus.