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Sant’Agata Militello, il racconto della “nuova quotidianità” dopo la chiusura totale delle attività

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Il Decreto urgente del Governo Nazionale (il secondo nel giro di 48 ore), varato nella notte tra mercoledì e giovedì, è stato pienamente recepito e rispettato dalle attività commerciali di Sant’Agata Militello che sono rimaste chiuse poiché non rientrano tra quelle indispensabili.

Nella mattinata di giovedì, abbiamo fatto un giro per le strade della cittadina tirrenica e verificato, quindi, il grande senso civico dei commercianti santagatesi nell’ottemperanza dei divieti e delle raccomandazioni inserite nel provvedimento che mira a contenere il più possibile le occasioni di contagio da Covid-19, specialmente dopo l’unico caso accertato in città la scorsa settimana.

Nella centrale piazza Consolo, in via Medici e anche in via Campidoglio, centri nevralgici della città per la notevole densità di negozi e uffici professionali e istituzionali, porte chiuse, cartelli di avviso e serrande abbassate; poca gente per strada e prevalentemente nelle vicinanze di farmacie e negozi di generi alimentari. Guanti e mascherine, sia tra gli operatori che tra i clienti e distanze rispettate tra gli avventori, file ordinate all’esterno dei locali, tanta prudenza negli spostamenti indifferibili.

“Si entra, uno alla volta, per pagare le utenze e acquistare lo stretto indispensabile”, ci racconta un tabaccaio del centro che ha osservato anche una sensibile riduzione del numero dei giocatori sia di gratta e vinci che di videopoker autorizzati installati nel suo locale.
Una pattuglia dei vigili urbani con addosso i dispostivi di protezione individuali, incaricati di far rispettare i divieti e controllare le attività aperte e i cittadini sia a piedi che in auto, ci ha confermato che la situazione è tranquilla e che non si sono registrati – al momento – interventi d’autorità.
Anche nelle vicinanze dello svincolo autostradale e conseguentemente della circonvallazione, nelle scorse ore, gli agenti della Polstrada hanno controllato ingressi ed uscite da Sant’Agata mediante le autocertificazioni che, ricordiamo, sono obbligatorie e devono essere utilizzate solo nei casi contemplati dal provvedimento nazionale in cui sono contenuti.

Una prova di grande educazione civica da parte dei cittadini santagatesi che dopo lo “shock” legato al primo caso di contagio in provincia di Messina, hanno perfettamente adottato i giusti comportamenti per cercare di uscire presto e bene da questa situazione surreale pur nella sua drammaticità.

L’amministrazione comunale aveva già disposto, giorni addietro, la chiusura totale di tutte le attività sociali e la sospensione del mercato settimanale che si svolge come ogni martedì sul lungomare; molti commercianti, ancor prima del Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri, avevano deciso di chiudere volontariamente per evitare episodi di assembramento e, quindi, di potenziale pericolo.