“Nessun caso di coronavirus in Provincia di Messina, ma non devono mancare prudenza e buonsenso”. Il prefetto di Messina, Maria Carmela Librizzi ha presieduto il Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica alla presenza dei Sindaci della Provincia, dei rappresentanti delle Forze dell’Ordine, i vigili del fuoco, l’Asp e la Protezione Civile. L’incontro è servito ad illustrare i contenuti del nuovo decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 1° marzo scorso, recante le misure urgenti di contenimento del contagio da COVID – 19, nonché le direttive regionali adottate in materia.
“Le misure di prevenzione da adottare in provincia di Messina – ha detto il Prefetto Librizzi – devono tener conto della situazione attuale, in cui non si registrano casi di positività al nuovo virus. Pertanto sono le stesse adottate su tutto il territorio nazionale non interessato dalle specifiche restrizioni legate ai contagi riscontrati. Le eventuali ordinanze sindacali non in linea con le direttive del presidente del Consiglio devono ritenersi nulle a tutti gli effetti. I sindaci devono adottare tutte le misure di cautela previste dal decreto, senza creare situazioni di allarmismo, ma usando prudenza e buonsenso”.
“Tutti i casi sospetti di contagio da coronavirus – ha confermato il direttore generale dell’Asp, Paolo La Paglia – hanno dato esito negativo”. Lo stesso La Paglia ha evidenziato il ruolo dei Sindaci, quali autorità sanitarie locali, dei medici di base e delle guardie mediche, specificando come la direttive emesse sia a livello nazionale che regionale hanno come preciso obiettivo quello di evitare che le varie amministrazioni competenti sull’argomento agiscano in ordine sparso. La Paglia ha, inoltre, comunicato come siano state realizzate delle zone di “pre triage” al Policlinico di Messina, all’ospedale Papardo ed all’ospedale di Milazzo.
La direttrice del Dipartimento di prevenzione dell’Asp, Giuseppa D’Andrea, ha illustrato le disposizioni regionali che indicano, in maniera precisa, la competenza dei vari attori coinvolti nella gestione dell’emergenza. “Una persona può essere definita ‘sospetta’ solo in presenza di sintomi e se proveniente da una delle aree internazionali maggiormente interessate dal nuovo virus (Cina, Giappone, Corea del Sud, Iran e Hong Kong) o dalle ‘zone rosse’ del nostro Paese. Una volta effettuate le verifiche, e in caso di riscontro positivo, saranno ricostruiti i contatti avuti dal malato che sarà, opportunamente, messo in quarantena”. La Regione è dotata di una struttura di coordinamento che opera in stretto raccordo con la Presidenza del Consiglio dei Ministri. “Le persone che, provenienti dalle zone focolaio, presentano sintomi del virus – ha chiarito il dirigente della protezione civile, Bruno Manfrè – devono contattare il numero verde 800 458787”.