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Punto Nascite Sant’Agata: un dossier dettagliato per ottenere la deroga

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Dopo l’incontro tenutosi al Ministero della Salute per discutere la deroga e la ripresa dei parti nel Punto Nascite dell’Ospedale di Sant’Agata Militello, la delegazione composta dal sindaco del comune capo fila del distretto sanitario di Sant’Agata Bruno Mancuso, dal sindaco di Santo Stefano di Camastra Francesco Re, dal vice sindaco di Acquedolci Salvatore Oriti e dal primario di ostetricia e ginecologia Umberto Musarra ha prodotto e trasmesso, su richiesta dello stesso Ministero, un dossier in cui vengono approfonditi dati e problematiche del punto nascite. Obiettivo della delegazione è naturalmente ottenere una deroga al mantenimento del punto nascita e con questo scopo ha inviato tra gli allegati alla documentazione una tabella grafica che riporta la media annua dei parti che negli ultimi 10 anni è stata di 374,8 eventi nascita. I dati del 2019 non fanno testo poiché per problemi logistici di messa in sicurezza del reparto e mancanza di personale le partorienti sono state trasferite all’ospedale di Patti. Nel documento viene rimarcato il fatto che “l’attività all’Unità operativa complessa di ostetricia e ginecologia è sempre rimasta attiva e assicurata”. Con il documento è stata anche avanzata la richiesta di una più equa ridistribuzione degli anestesisti. La delegazione del distretto sanitario ribadisce peraltro che “il territorio nebroideo è considerato Area Interna, ossia a forte rischio di spopolamento in forza di obiettive criticità, non ultima una certa marginalità rispetto alle due aree metropolitane, di Messina e di Palermo, equidistanti dai suddetti presidi ospedalieri così come i due punti nascita, Patti a 50km e Cefalù a 70, il tutto con na viabilità vetusta e fatiscente. Alla luce di ciò – concludono – facciamo nostra la richiesta di deroga avanzata dalla regione Sicilia così come la proposta avanzata dal Ministero per un tempestivo aggiornamento del tavolo tecnico allargato ai vertici della regione e dell’Asp di Messina”.