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“I tribunali messinesi i più penalizzati d’Italia”

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Il distretto giudiziario di Messina è quello più penalizzato, a livello di organico, tra tutti i distretti d’Italia. Lo ha sottolineato Michele Galluccio, presidente della Corte di appello di Messina durante la cerimonia di inaugurazione dell’anno giudiziario. “Gli organici dei tribunali di Messina, Barcellona Pozzo di Gotto e Patti sono stati complessivamente ridotti di 5 unità. La sottrazione di risorse al sud, economicamente depresso, per sopperire alle esigenze di sviluppo del nord, ha significato nei fatti e al di la delle contrarie enunciazioni, la mancanza di interesse a promuovere, attraverso una giustizia efficiente, lo sviluppo del meridione, accentuando, invece di rimuoverlo, il divario tra le diverse parti del paese – ha spiegato Galluccio – Con la legge di bilancio per l’anno 2019 è stata incrementata la pianta organica della magistratura ordinaria di 600 magistrati (di cui 520 agli uffici di merito), rispetto alla precedente dotazione, fissata con l. n. 181 del 13 novembre 2008. Si auspicava che il distretto di Messina, che negli ultimi anni aveva ottenuto notevoli risultati nella direzione del recupero di efficienza, dell’abbattimento delle pendenze e della durata media dei processi, potesse avere un riconoscimento degli sforzi compiuti, avendo sempre ben chiaro che l’effetto finale dell’intervento ricade sulla domanda di giustizia dei cittadini – tutti uguali di fronte alla legge, senza distinzione di latitudine, ma così non è stato”.
Il presidente Galluccio ha poi evidenziato che la Corte di Appello di Messina, nel settore penale, è al primo posto in Italia, per la durata media dei procedimenti di 229 giorni (appena sette mesi) e per indice di ricambio ed è, per i giudizi civili, ai primi posti in Italia, con una durata di 480 giorni su una media nazionale di 702, e con il miglior indice di ricambio, seconda solo a Perugia.

“Significativi progressi si apprezzano anche sotto il profilo della durata dei processi nel civile – ha aggiunto Galluccio – la pendenza ultradecennale è praticamente azzerata ed è in percentuali ridotte (intorno al 15%) quella ultraquinquennale e ultratriennale, risalendo praticamente agli anni 2016-19 quasi tutto il contenzioso. nel dettaglio, quanto agli affari civili contenziosi, si registra una costante diminuzione della pendenza, 2.653 procedimenti al 30 giugno del 2019 Le sopravvenienze del settore sono ampiamente controbilanciate dalle definizioni. La situazione delinea, in prospettiva, una previsione di ulteriore riduzione della pendenza per gli anni a venire, con conseguente possibilità di giungere, nei prossimi 2/3 anni, ad una pendenza doppia della sopravvenienza annua, che farebbe della Corte d’Appello di Messina un ufficio modello”.
Aumentano i procedimenti per reati contro la pubblica amministrazione quali peculato, malversazione, corruzione e concussione. In diminuzione di quasi il 50% i reati di associazione per delinquere di tipo mafioso (anche finalizzata alle estorsioni, allo spaccio di sostanze stupefacenti, all’usura) e in aumento, invece, quelli di associazione a delinquere.
“Rimangono – aggiunge Galluccio – numerosi, in termini assoluti, i reati inerenti la sfera sessuale e la pedofilia, anche se in diminuzione, ma non in percentuali di rilievo; in aumento del 44% i reati di stalking (ben 485). Aumentano gli omicidi dolosi consumati ( +35%) e tentati; senza variazioni di rilievo gli omicidi colposi; in forte aumento quelli per infortunio sul lavoro ( 800%) e in aumento quelli da circolazione stradale; mentre stazionario è il numero dei procedimenti per lesioni colpose da infortunio sul lavoro e in aumento le lesioni colpose da incidente stradale; senza variazioni di rilievo i procedimenti per responsabilità colposa per morte o lesioni in ambito sanitario. Costante e alto è il numero dei reati in tema di stupefacenti. In aumento i furti in abitazione, le rapine, l’usura; costante il numero di quelli di riciclaggio. In lieve diminuzione le bancarotte; in forte aumento i reati in materia informatica. Si registrano variazioni in diminuzione (- 17%) per i reati in materia di inquinamento, mentre costante è in dato per le lottizzazioni abusive”.