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Punto Nascita Sant’Agata Militello, arrivano gli ispettori inviati da Razza

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“Finalmente anche l’assessorato regionale della salute si muove per fare chiarezza e mette sotto la lente d’ingrandimento i comportamenti del Direttore Generale dell’ASP in ordine alla sospensione dell’attività del Punto nascita di Sant’Agata Militello”.

Lo scrivono in una nota stampa Pippo Calapai e Mario Salvatore Macrì, rispettivamente segretario generale e coordinatore provinciale area medica Uil-Fpl Messina.

A seguito della segnalazione dei sindacati circa l’assenza di domande di medici pediatri per il Punto Nascite, l’assessore regionale della salute Ruggero Razza ha inviato copia della stessa ai Dirigenti del Dipartimento per la Pianificazione Strategica e del Dipartimento per le Attività Sanitarie e Osservatorio Epidemiologico “per le valutazioni, iniziative e determinazioni di competenza” e con invito a fornire diretto riscontro alla UIL FPL, oltre allo stesso assessore, circa l’esito della verifica.

Un intervento ispettivo che dovrebbe chiarire se da parte del manager dell’ASP sono state messe in atto tempestive e concrete iniziative rivolte al mantenimento del Punto Nascita, oppure, se la carenza di medici è stata usata come “specchietto delle allodole” per giustificare la chiusura del Punto Nascita, depauperando l’ospedale di Sant’Agata Militello di un importante servizio.

“Da parte nostra”, scrivono gli esponenti sindacali, “abbiamo denunciato da subito che l’obiettivo dell’ASP era di chiudere il Punto Nascita e per farlo il management dell’ASP non ha esitato a disattendere le stesse direttive dell’assessore che più volte, anche pubblicamente, ha invitato il Direttore a procedere alle assunzioni dei medici necessari per la funzionalità della struttura.
Ci auguriamo che l’iniziativa assessoriale faccia venire a galla le responsabilità e le omissioni ed individui “pupi” e “pupari” che ormai da mesi “lavorano” per la chiusura del Punto Nascita di Sant’Agata, penalizzando pesantemente le donne dei Nebrodi e non solo, per l’aumentato rischio clinico delle partorienti ed i nascituri a causa dell’aumento dei tempi necessari per raggiungere il Punto Nascita dell’ospedale di Patti, i cui danni in alcuni casi possono essere irrecuperabili”, conclude la nota di Uil-Fpl.