“Da qui si vede tutto” l’opera di e con Patrizia Ferraro cattura il pubblico del Teatro Alfieri di Naso portando in scena la morte intellettuale delle nuove generazioni.
Pochi oggetti sul palco, una struttura cubica e lei, Patrizia Ferraro, che incuriosisce da subito gli spettatori dichiarandosi morta.
Una morte intellettuale a più voci, quelle che albergano in ognuno di noi, la nostra anima ambiziosa, quella riflessiva, quella tragicomica che lottano quotidianamente contro chi vuole appiattire la conoscenza e la libertà.
La cruda descrizione di una generazione che dagli anni ’80 in poi sgomita per trovare il proprio posto nel mondo, tra rifiuti, compromessi a ribasso e pagamenti in visibilità.
La protagonista vede tutto dalla sua prigione di vetro, da non morta, denuncia a se stessa e al pubblico il sistema che seleziona e scarta gli artisti come inutili, gli intellettuali come parassiti, e ogni volta che si ribella viene zittita da voci e da mani intangibili espressione di una società succube e consenziente.
La salvezza infine: scegliere di non morire per sempre.
L’attenzione del pubblico e il silenzio tra la platea e i palchi del Teatro Alfieri ha reso omaggio a questo spettacolo, scroscianti gli applausi finali per l’intera pièce e per il messaggio che l’attrice Ferraro, #diversamentegiovane e originaria dei Nebrodi, ha rivolto agli spettatori: siate il terreno fertile che nutre il mondo dell’arte. “Gli artisti esistono se esiste chi è capace di vederli, ascoltarli e far tesoro di un lascito intellettuale”.
Si conclude così il 2019 del Teatro Vittorio Alfieri di Naso che apre le sue porte nel 2020 con il laboratorio teatrale da sabato 11 gennaio h 16:00 e il prossimo spettacolo domenica 26 gennaio “Due passi sono” della compagnia Carullo-Minasi.