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Punto Nascita di Sant’Agata, Comitato e Uil denunciano: “Perché ancora ritardi per la riapertura?”

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Durissima nota congiunta da parte del Comitato civico “No alla chiusura del Punto Nascita” e della Uil Messina sui ritardi della riapertura del servizio presso l’ospedale di Sant’Agata Militello.

“A distanza di tre mesi dalla sospensione, ai cittadini dei Nebrodi non bastano le promesse dell’Assessore, le dichiarazioni del Direttore Generale dell’ASP sulla presunta “affannosa ed incessante” ricerca di medici che, però, non accettano di prendere servizio presso l’ospedale santagatese”, si legge nel documento firmato da Mario Russo, presidente del Comitato civico “No alla chiusura del Punto Nascita”, Ivan Tripodi, segretario generale della Uil Messina, Pippo Calapai e Mario Salvatore Macrì, rispettivamente segretario provinciale e responsabile area medica Uil-Fpl.

“Ci chiediamo se l’assessore conosca le direttive che egli stesso emana in materia di fabbisogno del personale; se il Direttore Generale conosca come devono essere applicate, se le selezioni a tempo determinato sono state attivate, come dichiarato dallo stesso Direttore, per riaprire il Punto nascita e perché i medici vincitori non sono stati, prioritariamente, assegnati a Sant’Agata? C’è o non c’è un ordine di fabbisogno e priorità nella copertura dei posti? La funzione degli incarichi professionali a tempo determinato non è quella di fare fronte alle necessità di assicurare la funzionalità delle unità operative?
Perché gli infermieri, senza alcun interpello sulla scelta della sede preferita, vengono assegnati all’ospedale di Taormina, comprese le donne in allattamento ed in gravidanza, pur in presenza di posti vacanti in ospedali più vicini alla loro residenza? Soltanto da qualche giorno è stato pubblicato il bando per la ricerca di medici a rapporto libero professionale con scadenza al 30 dicembre prossimo.
La UIL e la UIL FPL avevano prospettato, da subito, tale soluzione in analogia a quanto operato da altre aziende sanitarie anche della Sicilia”.

Gli autori della nota, inoltre, pongono una serie di interrogativi.

“Perché si è aspettato tanto tempo? Ma prima ancora siamo in attesa di altre risposte. Perché soltanto il 22 novembre scorso è stata inviata al Ministero della Salute la richiesta di deroga? Perché, per mesi, si sono presi in giro i cittadini dei Nebrodi assicurando che il Punto Nascita sarebbe stato salvaguardato mentre l’operato del governo regionale e del management dell’ASP ha operato in direzione opposta?
I cittadini dei Nebrodi hanno diritto di conoscere la verità sul Punto Nascita ed il Presidente della Regione, on. Nello Musumeci, l’assessore regionale della Salute, avv. Ruggero Razza, ed il Direttore Generale dell’ASP di Messina, dott, Paolo La Paglia, hanno il dovere di informarli per fugare ogni dubbio ed ombra sul loro operato. Nel caso in cui le scelte dovessero essere penalizzanti il Comitato, la UIL FPL e la UIL chiameranno i sindaci, gli amministratori comunali tutti, le forze politiche e sociali, la società civile a mettere in atto azioni di protesta, anche eclatanti, nei confronti del governo regionale per riaffermare il diritto a fruire di una sanità efficiente, vicina ed attenta ai bisogni dei cittadini. La verità deve venire a galla”, concludono Russo, Tripodi, Calapai e Macrì.