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Le salme di due dei cinque morti di Barcellona, forse oggi, faranno ritorno dai loro congiunti. C’è attesa per la data dei funerali

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Non sono ancora state restituite alle rispettive famiglie le salme dei cinque morti nella terribile esplosione della fabbrica di fuochi d’artificio a Barcellona Pozzo di Gotto. Pare che i primi a poter essere riconsegnati, forse oggi, sarebbero i corpi di Venera Mazzeo e Mohammed Mannai. Per Vito Mazzeo, Giovanni Testaverde e Fortunato Porcino, sono stati disposti alcuni esami.
Una tragedia resa ancora più dolorosa da questa attesa, finita la quale, si potrà procedere con i funerali. Come è stato annunciato dal primo cittadino barcellonese Roberto Materia, sarà proclamato il lutto cittadino.
Sul fronte dei feriti, gli ultimi aggiornamenti raccontano di un timido miglioramento delle condizioni di Nino Costa, ricoverato Palermo in gravissime condizioni mercoledì sera.
La prognosi, tuttavia rimane riservata.
E’ fuori pericolo invece Tonino Bagnato, figlio del titolare della ditta.
E’ reale il sentimento di cordoglio che ha attraversato tutta la provincia messinese – e la Sicilia in generale – e molti cittadini non hanno potuto far altro che far notare come novembre, per la Città del Longano e per il suo comprensorio, sia un mese davvero drammatico; i corsi e i ricorsi del destino hanno fatto si che a distanza di pochi giorni dall’anniversario della terribile alluvione del 2011, un’altra tragedia si abbattesse su questa comunità che adesso si interroga, sgomenta, sulle cause di quanto accaduto.

Sul fronte delle indagini, com’è noto, la Procura di Barcellona indaga a trecentosessanta gradi e, l’ipotesi formulata dagli inquirenti già dalle prime ore, è di procedere al momento contro ignoti per il reato di strage colposa. Al vaglio ci sono le norme di sicurezza previste in questo tipo di manutenzione e sulla posizione contrattuale degli operai coinvolti nei lavori di adeguamento e messa in sicurezza della fabbrica.
Secondo le testimonianze, infatti, la deflagrazione killer sarebbe stata provocata dalle scintille di un flex utilizzato dagli operai della ditta milazzese che stavano eseguendo lavori di saldatura per montare alcuni cancelli.