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In Sicilia liste d’attesa “lunghe e poco trasparenti”

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In Sicilia per una colonscopia si attendono 157 giorni nel pubblico e 13 in intramoenia. Liste d’attesa infinite nella sanità, un problema che, però, non riguarda solo l’Isola come emerge dal VII Rapporto sul Federalismo in Sanità, presentato a Roma da Cittadinanzattiva. Grandi, al Nord come al Sud, le differenze tra tempi di accesso nel pubblico e in intramoenia: oltre al caso siciliano, c’è per esempio il dato della Liguria, dove per una visita oculistica si va dai 58 giorni del pubblico agli 8 del canale intramurario.
L’indagine si sofferma anche sugli screening oncologici, campo nel quale il Sud arranca, mentre le coperture vaccinali restano insufficienti un po’ ovunque e, in questo caso, va peggio al nord. Ma ad unire Italia meridionale e settentrionale sono proprio le liste d’attesa, con un italiano su due che dichiara di aver avuto difficoltà ad accedere a visite o esami per questo motivo.
In tema di prevenzione dei tumori, sono 5 le Regioni inadempienti rispetto ai Lea sull’adesione agli screening oncologici: Sicilia, Calabria, Campania, Puglia e Sardegna. Ad esempio, la mammografia in Campania aderisce appena il 48% delle donne, nella P.A. di Trento l’89%. Per lo screening cervicale l’adesione in Calabria raggiunge il 60%, in Emilia Romagna si arriva al 90%. Per la diagnosi precoce dei tumori colorettali si trovano la Puglia con il 12% e Trento con il 73%.
Per quanto riguarda le coperture vaccinali, riporta Cittadinazattiva, l’immunità di gregge per i vaccini obbligatori è stata raggiunta nel 2018 da Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Lazio, Molise, Piemonte, Sardegna, Toscana ed Umbria. Tutte le altre sono al di sotto del 95%, con punte negative nel Friuli Venezia Giulia (90%) e P.A. di Bolzano (85%). Per il vaccino contro il morbillo, sebbene si siano registrati incrementi generalizzati nelle percentuali di bambini che sono stati sottoposti alle vaccinazioni obbligatorie, l’immunità di gregge, con percentuali superiori al 95%, è stata raggiunta soltanto da Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Lazio, Molise, Piemonte, Sardegna, Toscana ed Umbria. Tutte le altre sono al di sotto di tale percentuale. Per il vaccino contro morbillo, parotite e rosolia (mpr), soltanto il Lazio supera la soglia stabilita del 95%. Molto indietro la Sicilia che non arriva al 91%. Nel 2017 calano invece, rispetto al 2016, le coperture hpv che arrivano al 64,3% per la prima dose (rispetto al 65% del 2016) e al 49,9% per il ciclo completo (53,1% nel 2016). I punteggi migliori si registrano in Umbria, Emilia Romagna e Molise, i peggiori in Sicilia, Calabria e provincia autonoma di Bolzano.