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Tragedia in Croazia: arrestati proprietario e skipper del caicco dove è morto Vinci

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Il proprietario e lo skipper dello yacht nel quale è morto il manager santagatese Eugenio Vinci per avvelenamento da monossido di carbonio, sono stati arrestati per aver installato un motore nella barca senza seguire le norme di sicurezza, causando la fuoriuscita dei gas tossici. Lo ha reso noto la polizia croata.
Si tratta, secondo la polizia, di un uomo di 23 anni ed uno di 27 anni, entrambi croati. I due figli del manager sono ancora ricoverati in gravi condizioni.

Armatore e skipper non avrebbero seguito le norme di sicurezza, inserendo nel vano motore un generatore a benzina che si raffredda ad aria.
Una volta avviato, il motore ha iniziato a sprigionare gas tossici che hanno raggiunto anche le cabine, avvelenando il manager e i due figli, un bimbo di cinque e una ragazzina di quattordici anni.
L’aria nelle cabine dell’imbarcazione sulla quale è morto per intossicazione il manager siciliano Eugenio Vinci è talmente contaminata che due inquirenti che stanno conducendo le indagini hanno chiesto assistenza medica.
«Da stamattina agenti con maschere antigas e bombole di ossigeno continuano ad entrare nelle cabine, per uscire appena pochi minuti dopo», scrive la stampa croata, riprendendo testimonianze dei passanti sulla riva della cittadina di Hvar, sull’omonima isola dalmata, dove è ormeggiata la barca sulla quale ieri si è consumata la tragedia.