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Valdina, soluzione definitiva per la strada San Nicola

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La giunta municipale, guidata dal sindaco Antonino Di Stefano, ha approvato la convenzione tra Rfi ed il Comune di Valdina per interventi di ripristino e messa in sicurezza dell’area interessata dal dissesto del rilievo attraversato dalla galleria Scianina-Tracoccia, ripristino strada San Nicola. Di conseguenza il responsabile dell’area tecnica, Domenico Fausto Cattafi, è stato autorizzato alla stipula del medesimo atto. Secondo quanto previsto dallo schema di convenzione concordato, Rfi si impegna a corrispondere al Comune la somma di 144.838,60 euro, come da computo trasmesso dall’ente, per l’“ammodernamento della via San Nicola nella frazione Tracoccia”. In particolare, si provvederà alla realizzazione dell’impianto di illuminazione nei tratti, sia lato monte che lato valle, prossimi all’abitato e alla sistemazione dell’asfalto deteriorato. I lavori a cura del Comune risultano necessari al ripristino delle condizioni di sicurezza della suddetta arteria stradale. Dalla data di stipula della convenzione, l’ente locale prenderà in consegna la via San Nicola.
«Finalmente siamo riusciti a definire una vicenda risalente al 2003 -ha affermato il sindaco Di Stefano-. Considerata comunque la particolare pendenza di un tratto della strada questa sarà riaperta al transito con le dovute limitazioni.Ad ogni modo rappresenta un’alternativa alla strada provinciale 58visto il restringimento, regolato da impianto semaforico, all’altezza della frazione Tracoccia».
Secondo quanto si legge nelle premesse della delibera, era il 12 settembre 2001, quando durante i lavori di raddoppio della tratta ferroviaria Messina-Patti, durante la realizzazione della galleria Scianina-Tracoccia, si verificò lo smottamento della collina sovrastante, trascinando a valle, oltre la realizzanda galleria, un notevole ammasso di materiale e interessando tra l’altro la limitrofa discarica di rifiuti che si trova ai piedi della collina e la strada San Nicola. A seguito Rfi, con l’ausilio di Italfer, si impegnò ad eseguire un progetto per i lavori di consolidamento della collina, per la realizzazione della galleria ferroviaria e per la messa in sicurezza della discarica. Il progetto,relativo agli interventi di ripristino e messa in sicurezza dell’area interessata dal dissesto, venne illustrato durante la conferenza dei servizi del 14 gennaio 2003. Il Comune di Valdina fece rilevare, in più di un’occasione, la necessitàdi inserire nel progetto le opere riguardanti il rispristino delle strutture esistenti prima dell’evento franoso e cioè le opere di urbanizzazione a servizio della frazione Tracoccia: strada S. Nicola, rete di raccolta acque piovane e fognarie, tratto di acquedotto comunale con la realizzazione del serbatoio idrico demolito. Solo nella conferenza di ottobre 2003 l’ente locale ha espresso parere favorevole considerato cheera statoinserito nel progetto quanto richiesto.
Nonostante i lavori di ripristino della strada S. Nicola siano stati ultimati (di quanto previsto solo il serbatoio idrico non è stato realizzato)non si è mai giunti alla formale presa in consegna dell’arteria da parte del Comune. Una vicenda ripresa negli ultimi anni, anche alla luce del pericolo di stabilità delle medesima arteriacon deformazioni e fessurazioni del manto stradale in una zona che non è stata interessata dalla frana e pertanto non oggetto di intervento nell’ambito dell’appalto relativo alla costruzione della galleria Tracoccia. È nata anche una querelle per il posizionamento più volte dei new jersey da parte di Rfi che ne hanno determinato la chiusura. Lo scorso anno il Comune ha trasmesso l’ordinanza sindacale con cui è stata ordinata ad Rfi la rimozione del blocco per il periodo estivo fino al 30 settembre per permettere in situazioni di emergenza il transito di mezzi di soccorso. Sono seguiti una serie di incontri per giungere ad un accordo conclusivo. Considerato che l’ente locale non ritiene più necessaria la realizzazione della vasca mentre, per procedere alla presa in consegna formale della strada S. Nicola, si è ritenuto necessario prevedere degli interventi atti a garantire la piena rifunzionalizzazione della suddettavia.