Scontro politico a Sant’Agata Militello
sull’aumento della Tariffa sui rifiuti che prevede un aumento in
bolletta di circa 70 euro per l’anno 2019.
L’Amministrazione
Mancuso replica alle accuse della minoranza: “Respingiamo al
mittente il tentativo di fare ricadere la responsabilità
dell’aumento della TARI sull’attuale amministrazione con
motivazioni false ed ingannevoli”. “La tariffa dei rifiuti –
afferma il Sindaco – non viene stabilita dall’amministrazione ma
dal consiglio comunale sulla base di una proposta degli uffici basata
sul consuntivo dell’anno precedente. Nel 2018 abbiamo amministrato
solo per la seconda parte dell’anno, con un piano finanziario già
approvato, impegnandoci senza risparmio di energie per produrre
risparmi, incrementando la percentuale di differenziata che, dal 13%
del giugno 2018, è salita al 52% del febbraio 2019. Nel corso
dell’anno precedente – prosegue la nota dell’Amministrazione – si
è registrato un aumento dei costi di circa 220.000 Euro imputabile
al trasporto dei rifiuti a cui si aggiunge un disavanzo contabile di
130.000 Euro. Sulla base di questi dati, il bilancio di previsione
proposto dagli uffici risultava particolarmente oneroso ma, grazie
all’intervento puntuale della maggioranza consiliare, presente e
attenta a curare gli interessi dei cittadini, che presentava quattro
emendamenti tecnici finalizzati alla riduzione della spesa, siamo
riusciti a contenere la tariffa che altrimenti sarebbe stata molto
pesante. Sarebbe stato più proficuo un apporto costruttivo, in aula
consiliare, dei consiglieri di minoranza – conclude Mancuso –
che invece hanno preferito assentarsi lasciando da solo il buon
consigliere Sottile che non sapeva che pesci pigliare, per poi
diffondere a mezzo stampa informazioni ingannevoli per confondere la
cittadinanza su un argomento per il quale è giusto fare chiarezza e
dare le corrette informazioni”.
A stretto giro, è giunta la replica dell’ex Sindaco Carmelo Sottile, capogruppo della minoranza consiliare: “L’aumento della tariffa non è stata determinata dal diverso ribasso d’asta fra la ditta aggiudicataria, 20 %e la subentrante per sentenza del Tar, del 6% “così come sostengono Mancuso e Barbuzza, perché prima dell’affidamento del nuovo servizio all’attuale ditta aggiudicatrice dell’appalto del servizio ambientale si agiva in regime di urgenza (la raccolta differenziata comunque aveva raggiunto picchi di circa il 32 % a marzo 2018) con ordinanze il cui sconto era del 20 %. Ed è proprio a questo sconto che sindaco e consigliere in maniera confusa attribuiscono alla “prima aggiudicataria” la cui proposta non poteva essere presa in considerazione perché non conclusa la fase giudiziaria al TAR di Catania.
Questo a dimostrazione – prosegue Sottile – che le ordinanze eseguite dopo una gara a trattativa negoziata che la precedente amministrazione nelle more che si definisse la gara d’appalto all’UREGA di Messina aveva agito nell’interesse solo dei cittadini contenendo i costi con un notevole risparmio sulla bolletta ,cosa che oggi invece esecutivo ed amministrazione non hanno saputo o non hanno voluto attuare. Inoltre ,così come fatto rilevare dall’amministrazione che la competenza sulla tassa dei rifiuti ricade nei compiti degli uffici comunali che propongono e del Consiglio comunale che stabilisce ed approva, si ricorda che il piano TARI 2018 ,come i precedenti, fu varato da un Consiglio Comunale la cui maggioranza era quella che oggi è anche esecutivo e maggioranza consiliare”