Nella Grotta del Lauro ad una quota di 1.068 m. s.l.m. sul versante occidentale del massiccio roccioso delle Rocche del Crasto ad Alcara Li Fusi è stato scoperto un nuovo duvalius (Coleoptera, Carabidae, Trechinae) . A fare questa scoperta gli studiosi Paolo Magrini, Alessio Benelli, Andrea Petrioli, Augusto Degiovanni, del Museo di Storia naturale dell’Università di Firenze, Sezione di Zoologia “La Specola”. Gli esperti dopo un accurato lavoro, svolto con professionalità, hanno precisato che il Duvalius della Grotta del Lauro, da loro scoperto, è un nuovo Taxon ipogeo della Sicilia nord-orientale ed è indubbiamente imparentato con le due specie geograficamente più prossime: Duvalius siculus (Baudi di Selve, 1882) delle Madonie e Duvalius hartigi (Magrini, Baviera & Vigna Taglianti, 2006) del Monte Etna, ma se ne differenzia per numerosi caratteri.
La scoperta del nuovo Duvalius ha portato alla stesura di un lavoro che è stato pubblicato in questo mese sul Giornale Italiano di Entomologia n. 64 Vol. 15 e a livello internazionale.
La nuova specie di Duvalius della Grotta del Lauro si aggiunge alle 9 già conosciute fino ad oggi per la Sicilia. Grazie al lavoro svolto dagli studiosi, da ora in avanti si potrà parlare di questo nuovo inquilino della Grotta del Lauro: Duvalius patronitii. Così denominato in onore di Roberto Patroniti, noto conoscitore della grotta, nonché frequentatore assiduo della stessa, che da più di 20 anni, grazie all’amore verso la natura e la passione per l’escursionismo, ha cercato, nel suo piccolo, di far conoscere, apprezzare e rispettare a centinaia di persone la Grotta del Lauro.
La Grotta costituisce un polo di straordinaria attrazione dal punto di vista geospeleologico, grazie alla presenza di innumerevoli stalattiti, stalagmiti e colonne dalle forme più svariate, ma essa non è conosciuta solo per caratteristiche geologiche, è conosciuta anche dal punto di vista biospeleologico per la presenza di due endemiti: l’isopode Beroniscus marcelli Vandel, 1969 e il diplopode Entothalassinum nebrodia Strasser, 1961, al quale si è aggiunto il Duvalius patronitii, Magrini, Benelli, Petrioli & Degiovanni, 2019.