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Incrociatore affondato ritrovato nel mare di Stromboli

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Le profonde acque del Tirreno lo hanno nascosto per 77 anni, a sud di Stromboli, dove era stato silurato nell’aprile del 1942 in piena II Guerra Mondiale portando alla morte – in uno degli naufragi più drammatici della storia militare italiana – buona parte dei 507 marinai a bordo, vinti dalle ferite, dallo choc, dall’acqua gelida che si era tinta di nero per le tonnellate di nafta fuoriuscita dai serbatoi. L’incrociatore leggero Giovanni Delle Bande Nere, o quanto ne resta dopo tanti decenni, è stato ritrovato dal cacciamine Vieste a una profondità compresa tra i 1460 e i 1730 metri: un’identificazione avvenuta grazie ai sofisticati veicoli subacquei che il mezzo della Marina Militare ha in dotazione. A colpire il Giovanni dalla Bande Nere e a fare scempio del suo equipaggio era stato il sommergibile britannico Urge, “serial killer” della navi italiane nel Mediterraneo: aveva già affondato la petroliera Franco Martelli, danneggiato la nave passeggeri Aquitania e il mercantile Marigola e silurato anche la corazzata Vittorio Veneto.