Legambiente: “Il Comune acquisti solo l’area necessaria alla struttura di protezione civile”

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Non si placa la polemica a distanza tra il Sindaco di Capo d’Orlando Franco Ingrillì ed il Circolo di Legambiente Nebrodi sull’acquisto del terreno di Tavola Grande su cui insiste l’elipista della Protezione Civile.
Il primo cittadino, durante l’ultima riunione del civico consesso, aveva proposto al Consiglio la stipula di un mutuo di 400mila euro con il Credito Sportivo per l’acquisto del terreno di circa 20 mila mq sul quale sono presenti l’elipista, ed il campo del Volo Club locale, gestito da una associazione di privati cittadini.
La proposta del Sindaco Ingrillì prende spunto dal fatto che il Comune paga dal 2014 un affitto di 20mila euro annui per quel terreno. “Ebbene – scrive Ingrillì – il sottoscritto, dopo numerosi incontri con i proprietari, è riuscito a concordare l’acquisto del terreno in 15 anni, detraendo gli affitti già pagati dal computo complessivo e concordando una rata annuale equivalente all’affitto che si pagava. Se Bontempo ci riflette, quindi, non vi è alcuno spreco, ma avremo un terreno di 20 mila metri quadri proprietà comunale anziché pagare un affitto a vita.”
Legambiente, dal canto suo, contesta la proposta del primo cittadino, evidenziando il cattivo stato del luogo. La strada ed il terreno in questione, infatti, sono costantemente minacciati dalle mareggiate che provocano notevoli e sostanziali danni alle infrastrutture che devono essere sottoposte a continui e dispendiosi interventi.
Proprio in virtù di questa precaria condizione, il gruppo ambientalista chiede all’amministrazione la delocalizzazione delle infrastrutture presenti sul terreno.
Inoltre Legambiente ha fatto presente all’Amministrazione anche le condizioni igienico sanitarie della zona: da anni una vera e propria discarica, mai bonificata; chiedendo, pertanto, prima di qualsiasi cosa la messa in sicurezza della zona.
“Fino ad oggi – sostiene Legambiente – questa operazione di bonifica è di competenza esclusiva del privato titolare del terreno, mentre domani, cambiando il proprietario, a risanare l’area dovrà essere il Comune. Vogliamo ricordare che per bonificare la discarica di Masseria, dove si trovava un’altra discarica del Comune di Capo d’Orlando, sono stati spesi oltre 500mila euro”.
Il Sindaco Franco Ingrillì in una controreplica, oltre a smorzare gli allarmi sulla bonifica (non vi è alcun rischio di sviluppo di biogas visto che sono trascorsi più di 30 anni dal deposito di rifiuti, poi interrati) ha quindi chiesto a Legambiente di avanzare proposte migliorative rispetto al pagamento a vita di un affitto. Proposte presto formulate dagli ambientalisti per mezzo del suo presidente Enzo Bontempo. “L’affitto di 20 mila euro annui che il comune paga non riguarda solo la superficie occupata dall’elipista e il terreno di pertinenza (in tutto di circa 3.000 mq), ma bensì un’area molto più vasta di circa 20.000 mq utilizzata da un club volo di privati cittadini. Bene – sostiene Bontempo – noi proponiamo al sindaco di acquistare solo ed esclusivamente l’area necessaria alla struttura di protezione civile.” Ma il presidente di Legambiente va anche oltre affermando che “il prezzo di Euro 20,00 a mq, a detta di molti tecnici del settore, appare esagerato in considerazione del fatto che il terreno è una discarica dismessa mai bonificata e che su di esso ricadono dei vincoli stringenti quali quelli derivanti dalla legge 78/76 sull’inedificabilità assoluta entro i 150 metri dalla battigia e del PRG che destina l’area a “Zona di rispetto dell’impianto di depurazione”. Bontempo suggerisce pertanto al sindaco “di chiedere all’Agenzia del Territorio una stima sulla congruità del prezzo. Ed anche se il valore dovesse restare quello di 20 euro a metro quadrato (x 3.000 mq) la spesa sarebbe di 60mila euro e non i 400mila euro, con un risparmio di 340mila euro.”
“Un’altra soluzione per risparmiare – secondo Legambiente – sarebbe quella dell’esproprio del terreno per interesse pubblico” – sostiene ancora il presidente Bontenpo – “poiché, essendo il Comune in fase di revisione del PRG, visto che la superficie è stata destinata ad area di protezione civile, si dovrà apportare la modifica allo strumento urbanistico. Una volta fatto questo passaggio si potrà procedere all’esproprio per pubblica utilità. In ogni caso – conclude Bontempo – rimane il fatto che il terreno dovrà essere bonificato”.