Coach Marco Sodini presenta la gara contro la Givova Scafati, valevole per la decima giornata del campionato di LNP Serie A2 Old Wild West, con palla a due prevista per le ore 18.00 al PalaSikeliArchivi.
«Prima di introdurre la gara con Scafati vorrei fare una piccola premessa. Stiamo facendo una grande fatica ad allenarci in settimana a causa dei vari infortuni che ci hanno colpito, ultimi Donda e Mobio, non ci siamo mai allenati al completo durante l’anno. Questo fa sì che molti giocatori, penso a Triche e Bruttini, ma anche Lucarelli e Laganà abbiano un minutaggio superiore a quanto preventivato. E’ una cosa di cui non avevo mai parlato, ma è giusto che lo riporti, non sono cose che vanno nascoste. Passando a Scafati la incontriamo in un momento difficile per noi, abbiamo perso 4 partite di fila, ma di queste sconfitte solo quella contro Casale non è finita punto a punto. Abbiamo bisogno di fare un salto di qualità e di fare un passo in più, sia da parte dei veterani che dei ragazzi giovani. Scafati viene da due sconfitte in fila, ma è una squadra nata per competere per la vittoria del campionato, poi le vicissitudini extra cestistiche e qualche infortunio non gli hanno permesso di essere dove dovrebbero essere. Sono molto legato a Lino Lardo, è il primo che mi ha dato un’opportunità nella massima serie scegliendomi come assistente quando allenava la Virtus Bologna, ho un debito di riconoscenze nei suoi confronti. Per lui parlano i risultati e le squadre che ha allenato. Hanno una squadra molto energica e forte fisicamente, i due americani sono davvero interessanti, Goodwin è un ottimo pivot, mentre Thomas è paragonabile al nostro Triche. Difficile non pensare di giocare una partita ad alto ritmo, anche se le nostre rotazioni, specialmente nel reparto lunghi sono ridotte all’osso. Chiederemo a Bellan e Lucarelli, ma anche a Parks di sacrificarsi sotto canestro quando Bruttini sarà seduto in panchina. Vogliamo essere aggressivi e ritornare a far vedere un’ottima pallacanestro ai nostri tifosi, che devo ringraziare per essere molto vivi e presenti. Ringrazio anche il mio staff comunicazione per fornirmi i necessari feedback, perché per me è importante che Capo d’Orlando continui nel processo di fidelizzazione per questo gruppo, che potrà anche sbagliare, ma che ce la mette tutta per ottenere il risultato migliore. Il quadro di oggi è “La Danza” di Matisse, quello che mi interessa di questo quadro è che la danza rappresenta ritmo, armonia, partecipazione, tutto quello di cui abbiamo bisogno. La Danza è considerata la perfezione asincrona, in qualche modo ognuno ha una responsabilità diversa. La danza è anche vista come un’allegoria della lotta, simboleggiando la battaglia sportiva che andremo ad affrontare. L’altro motivo per cui ho scelto di presentarvelo qui oggi è che sono rappresentati 5 danzatori, proprio come un quintetto. Sono uniti, si tengono per mano, la strada per riuscire ad ottenere qualcosa di più è percorrere questo miglioramento tutti insieme.»