Nella mattinata di oggi, in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal G.I.P. di Patti, Dott. Eugenio Aliquò, su richiesta del sostituto procuratore, Dott. Alessandro Lia, della Procura della Repubblica di Patti, guidata dal Procuratore Capo Dott. Angelo Cavallo, i carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Patti hanno arrestato A.V., 42enne di Brolo, ritenuto responsabile dei reati di incendio aggravato, atti persecutori e violenza privata, poiché gravemente indiziato di essere l’autore dell’incendio che causò la distruzione del noto ristorante “La Pineta”, avvenuto a Piraino il 22 maggio 2018, nonché autore di una serie di condotte persecutorie ai danni dei proprietari del citato esercizio di ristorazione. Indagate a piede libero anche due ulteriori persone coinvolte in concorso con l’arrestato in condotte di “violenza privata”.
L’inchiesta fu avviata il 22 maggio scorso, a seguito dell’incendio del ristorante “La Pineta” di Piraino, locale che fu completamente bruciato dalle fiamme con danni per circa 100 mila euro, non coperti da assicurazione. Gli immediati accertamenti eseguiti dai Carabinieri della Compagnia di Patti fecero emergere sin da subito la natura dolosa dell’evento.
Sulla base delle prime testimonianze acquisite, le investigazioni furono orientate sull’odierno arrestato (A.V.), il quale, qualche settimana prima dell’incendio, insieme ad un complice, aveva avvicinato il figlio del titolare del ristorante ed un amico di questi, accusandoli di avere dato alle fiamme una baracca in lamiera di un suo amico, sita nelle vicine campagne. In quella circostanza, A.V. minacciò pesantemente i due giovani che negarono di essere responsabili di tale evento.
Sulla base di tali prime acquisizioni, i Carabinieri di Patti procedevano al monitoraggio del A.V., acquisendo ulteriori indizi a suffragio della colpevolezza dell’uomo quale autore dell’incendio del ristorante e documentando una serie di condotte persecutorie da questi tenute al fine di danneggiare ulteriormente la vittima dell’incendio. Le indagini facevano infatti emergere come A.V. avesse posto in essere una serie di iniziative intimidatorie per impedire il buon esito di una raccolta fondi organizzata dal Sindaco di Piraino per donare un contributo economico all’imprenditore vittima dell’incendio. Inoltre, venuto a conoscenza che il titolare del “La Pineta” avrebbe aperto un nuovo ristorante stagionale denominato “La Pineta Mare” affittando un locale, A.V. tentò di intimorire il proprietario dell’immobile, affinché desistesse dal concederlo in locazione, prospettandogli il pericolo di un nuovo incendio. Infine A.V. poneva in essere una serie di ulteriori condotte intimidatorie nei confronti del ristoratore, transitando ripetutamente nei pressi del nuovo locale per far notare la sua presenza alla vittima.
Le condotte minatorie e persecutorie tenute dall’arrestato sono state valutate dall’Autorità Giudiziaria idonee, nel loro complesso, ad integrare anche il reato di atti persecutori, tali da generare nella vittima un grave stato di ansia e di paura per la propria ’incolumità.
L’arrestato è stato associato al carcere di Barcellona P.G.