Il Consiglio Scolastico provinciale ha rimandato al 30 novembre le decisioni sul piano di dimensionamento della rete scolastica del 2019-2020.
Secondo la Flc Cgil di Messina non venivano prese in considerazione “le condizioni strutturali di alcune scuole e soprattutto non erano state prese in considerazione e rispettate la progettualità e le esigenze educative delle scuole, dei loro studenti e delle garanzie di stabilità dell’organico docente in funzione della continuità didattica. Considerate le criticità emerse già l’anno scorso in fase di approvazione del piano di dimensionamento 2018-2019, ci si aspettava che il Csp (Consiglio Scolastico Provinciale), la cui legittimità in generale e di alcuni suoi componenti, in particolare, presidente in primis, è messa in discussione dal decreto legislativo 297/1994 che ne indica i requisiti, potesse avere un’attenzione maggiore verso quelle scuole della città e della provincia che avevano rappresentato le proprie legittime perplessità e contrarietà. Invece scopriamo, con molto stupore, che sono state ripresentate le stesse proposte, ampiamente osteggiate dai genitori, alunni e personale scolastico l’anno precedente. A questo punto sorgono spontanee due domande: quali sono le finalità di alcuni componenti del Csp? E questo organismo, proprio nel rispetto del suo ruolo di rappresentanza, tiene conto delle reali esigenze del territorio messinese?”.