Rifiuti, passa la riforma: ecco cosa cambia

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La IV commissione dell’Ars ha approvato il testo del disegno di legge per la riforma degli ambiti territoriali e la gestione integrata dei rifiuti.
«Questa legge – afferma Marianna Caronia – getta le basi per una migliore gestione del ciclo dei rifiuti, aumentando la differenziata ed avviando la fuoriuscita da una situazione di crisi; si innesca finalmente quel circuito virtuoso che può trasformare i rifiuti da un problema in una risorsa per le nostre comunità».
«Anche in questa ottica – prosegue la presidente del gruppo Misto – la Commissione ha accolto i miei emendamenti con cui è stato ampliato il bacino di lavoratori cui attingere per le necessità del servizio». È stato previsto che siano coinvolti anche i lavoratori delle Srr e delle cooperative, nonché i lavoratori interinali e quelli che provengono dai consorzi oggi in liquidazione.
«Si tratta di centinaia di figure professionali – afferma Caronia – senza le quali negli anni si sarebbero interrotti i servizi. Mantenere questi lavoratori nel bacino dei servizi legati alla gestione dei rifiuti servirà a dare continuità ai servizi stessi e per questo la Commissione ha redatto un testo che mette finalmente ordine in questa materia».
«E’ un risultato importante reso possibile grazie alla competenza dell’assessore Pierobon che – afferma Eleonora Lo Curto, capogruppo dell’Udc all’assemblea regionale siciliana – in questi mesi sta lavorando per rendere l’intera materia delle politiche di igiene ambientale adeguata alle norme comunitarie e agli standard di efficienza del sistema della raccolta differenziata, riciclo e smaltimento dei rifiuti». «I primi segnali che arrivano sull’incremento della raccolta differenziata nell’Isola sono già un buon punto di partenza per applicare la legge che il parlamento regionale si appresta a votare. Attendiamo, e sono certa che – conclude – è in arrivo, il piano regionale dei Rifiuti per potere brindare all’inizio di una nuova stagione che, come ama dire il nostro presidente Musumeci, porterà la Sicilia alla normalità».
Ecco le principali novità della riforma:
1) La gestione dei rifiuti ritorna in mano pubblica, in linea con tutto il resto d’Italia, questo comporterà un più efficiente controllo ed indirizzo sull’attività.
2) Vanno definitivamente in pensione le 27 ex Ato e le 18 Srr sostituite invece da 9 Autorità di governo d’Ambito dei rifiuti (AdA) guidate dai Sindaci che avranno il compito di pianificare, coordinare e controllare tutto il territorio provinciale.
3) Le Ada avranno sede in ogni Provincia e saranno presiedute dal Sindaco che raggiunge la più alta percentuale di raccolta differenziata. Sarà compito delle Ada anche l’adozione delle tariffe, creando economie di scale ovvero risparmio in bolletta per i cittadini. E non solo, la nuova governance pubblica evita il costo dei consigli di amministrazione, poiché non sono previste indennità aggiuntive.
4) Si prevedono incentivi e contributi in conto capitale per progetti e le iniziative riguardanti la riduzione, il riuso o il riciclo dei rifiuti. I comuni che raggiungono l’obiettivo del 65% di raccolta differenziata, sono destinatari in via preferenziale dei contributi.
5) Viene previsto un EcoIncentivo al fine di implementare la raccolta differenziata, che premierà in bolletta i Comuni che superano il 65% della R.D.
6) In merito al personale ad oggi in servizio, tutti i lavoratori vengono tutelati dalla presente legge, sia creando il “bacino provinciale dei lavoratori (a qualsiasi titolo) del settore dei rifiuti” sia imponendo alle ditte aggiudicatarie dell’affidamento l’utilizzo di quel personale.
7) Ad ulteriore garanzia della solidità delle imprese aggiudicartici abbiamo imposto la stipula di una seconda polizza fideiussoria che assicuri il regolare pagamento degli stipendi.
8) Gli amministrativi attraverso un concorso pubblico che tenga conto dell’esperienza maturata potranno entrare nell’Ada o potranno richiedere di tornare ai comuni.
9) L’ufficio speciale per la chiusura delle liquidazioni seguirà le pratiche e proporrà dei piani di rientro dei debiti pregressi, al fine di garantire celerità ed economicità nella procedura di chiusura e superare la grave crisi del comparto che ha soffocato molte imprese.
10) Abbiamo snellito la farraginosa procedura per l’adozione del Piano regionale di gestione dei rifiuti, che dovrà promuovere le migliori tecnologie per ridurre il più possibile le ripercussioni negative sull’ambiente.
11) Abbiamo salvaguardato, all’interno delle Ada, che ne mantengono la guida, l’autonomia di gestione per Sub ambiti gestionali (sag) che ad oggi abbiano raggiunto dati di efficienza altissimi e di autosufficienza, nonché per le aree metropolitane per ragioni demografiche ed organizzative.
12) Alla Regione rimarrà il compito di redigere il piano regionale dei rifiuti e la definizione dei criteri per l‘individuazione della localizzazione degli impianti; la classificazione dei rifiuti; la redazione delle linee guida per la determinazione delle tariffe di conferimento in discarica;la redazione del Piano per la Bonifica dei siti contaminati; il monitoraggio costante dei dati mediante l’ Osservatorio Regionale dei Rifiuti e ovviamente il controllo sulle Ada su cui la Regione avrà maggiori poteri anche sostitutivi.