Terme Vigliatore: bagarre tra scuola e Amministrazione, sull’esclusione di 20 bambini “anticipatari”

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“In nessuna circostanza e per nessun motivo, può essere consentito che l’interlocuzione istituzionale si sposti dal piano amministrativo a quello social- mediatico, attraverso un uso improprio dei siti istituzionali, finendo così per fomentare occasioni pubbliche di disistima e sfiducia”: così 48 dirigenti scolastici della provincia di Messina esprimono in un comunicato congiunto la propria solidarietà alla dirigente dell’istituto comprensivo di Terme Vigliatore, Enrica Marano, da giorni protagonista di una bagarre con l’amministrazione dello stesso centro.
Pomo della discordia la sospensione dal 7 novembre scorso della frequenza di oltre venti alunni “anticipatari”, cioè di età inferiore ai tre anni, disposta dal dirigente. La decisione della dott.ssa Marano arriva a seguito del mancato supporto – a detta della stessa – da parte dell’Amministrazione comunale, in merito al servizio destinato ai bambini che non hanno raggiunto l’età per l’iscrizione alla scuola dell’infanzia, ma che vengo ammessi in anticipo alla frequenza presso le strutture pubbliche. Presa di posizione che non ha mancato di suscitare malumori nei genitori dei piccoli, che addirittura hanno avvertito il comando carabinieri locale. Da qui il polverone mediatico che vede al centro proprio la dirigente Marano e l’Amministrazione, che sul sito dell’Ente ha pubblicato un atto di diffida nei confronti della dirigenza dell’Istituto Comprensivo.
Secondo la dirigente “L’ammissione degli alunni anticipatari è subordinata sia alla disponibilità “di locali e di dotazioni idonee sotto il profilo dell’agibilità e funzionalità”, che all’impegno dell’Ente locale a sostenere il processo di diffusione e rafforzamento dei servizi socio-educativi per la prima infanzia, ad attivare servizi ausiliari e servizi igienici idonei e all’adeguamento del servizio mensa ai parametri nutrizionali legati all’età. Non avendo l’Amministrazione comunale altri locali da destinare a uso scolastico, il 5 settembre scorso è stato necessario trasferire gli alunni della scuola dell’Infanzia di San Biagio nel plesso della scuola dell’Infanzia di Terme Centro, al fine di garantire il diritto alla sicurezza degli bambini. Tale trasferimento ha comportato un ulteriore aggravio per tutti gli operatori scuola coinvolti e un peggioramento delle condizioni rispetto agli anni precedenti. La sofferta decisione di sospendere temporaneamente la frequenza dei piccoli alunni risponde unicamente a esigenze di tutela e di rispetto delle basilari regole igienico-sanitarie, nonché al dovere in capo al Dirigente scolastico di garantire un corretto godimento del diritto allo studio a tutti gli studenti frequentanti l’Istituto e un sereno ambiente di lavoro per i docenti e per il personale ATA. Risulta incomprensibile l’attacco personale rivolto all’operato della scrivente, la quale considera prioritario garantire il diritto alla sicurezza soprattutto dei soggetti minori. Sempre secondo la dirigente Marano “L’Amministrazione comunale è stata più volte sollecitata in numerose occasioni a fornire supporto per l’inserimento degli alunni anticipatari, proprio al fine di scongiurare la sospensione del servizio. Chiediamo adesso all’Amministrazione comunale che venga assegnato il personale di supporto ad esclusivo utilizzo nei plessi di scuola d’infanzia per l’intero anno scolastico, insieme alle dotazioni idonee sotto il profilo dell’agibilità e funzionalità, per garantire l’espletamento del servizio nel rispetto delle norme di sicurezza e di quelle igienico-sanitarie. Lungi dal voler creare disagi alle famiglie, restiamo disponibili a collaborare con l’Ente comunale al fine di trovare una soluzione che permetta un sereno prosieguo dell’anno scolastico”.
Da par sua l’Amministrazione recrimina il mancato coinvolgimento nella decisione e l’addossamento di responsabilità per non avere attivato tutte le condizioni a supporto della frequenza degli alunni anticipatari. “Il dirigente scolastico -a parere dell’esecutivo – “con una decisione unilaterale e con un solo giorno di preavviso”, ha sospeso la frequenza di oltre venti alunni dalle rispettive scuole dell’infanzia. Lo avrebbe fatto, addossando anche la responsabilità all’amministrazione, nonostante fossero state accolte le due richieste prospettate dall’istituzione scolastica. La prima riguardava la disponibilità di locali e dotazioni idonee sotto il profilo dell’agibilità e funzionalità e la seconda di fornire personale di supporto ai bambini, tre unità in tutto”. “Per questi motivi – ha scritto ancora il sindaco Munafò – è incomprensibile come il dirigente abbia potuto motivare la sua decisione unilaterale. Munafò, pur ribadendo la disponibilità a collaborare, in modo che i bambini possano frequentare ancora, ha chiesto al dirigente se ci fossero altre richieste da esitare. Immediata la risposta del dirigente Marano: “Sono stata lasciata sola ed in attesa di soluzioni, per questioni igienico-sanitarie, logistiche e di sicurezza, ho adottato la mia decisione”.