Sodini chiama a raccolta i tifosi ed infonde fiducia all’ambiente orlandino

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Smaltita o quasi la beffa agrigentina per l’Orlandina l’imperativo è iniziare a vincere nel girone Ovest di serie A2 che domenica offre dalle 18 ai paladini la sfida casalinga ai lombardi del Treviglio, bastonati a domicilio all’esordio. Nella sala stampa “Daniele Di Noto” del PalaFantozzi è toccato a coach Marco Sodini presentare il match e gli avversari. “Treviglio è una squadra giovane, arrembante ed aggressiva – sottolinea il tecnico viarregino -. La società ha fatto un investimento importante sull’allenatore, sposando il progetto tecnico di Adriano Vertemati. Un concetto di pallacanestro abbastanza chiaro, fatto di giovani che ci daranno filo da torcere per 40 minuti. La squadra è composta da: Caroti, play ottimo tiratore da 3 punti e specialista in campo aperto, Roberts che è il primo violino della squadra, Pecchia un grande attaccante, Olasewere che dà sostanza e impatto sottocanestro, Borra lungo di 215 con un ottimo tocco a canestro. Dalla panchina oltre l’esperto Frassineti, schierano molti giovani come Palumbo, Taflaj, D’Almeida, che nell’ultima partita ha giocato in quintetto, e Tiberti, che hanno un’età media di 19 anni. Noi vogliamo imporre il nostro ritmo e migliorare l’intesa difensiva. Sono certo che davanti al nostro pubblico, che spero accorra numeroso al PalaFantozzi, i ragazzi daranno il massimo. Saremo sempre aggressivi, vogliamo essere una squadra che renda orgogliosa un’intera comunità grazie all’intensità e alla grinta applicata su tutti i 28 metri. Dobbiamo imparare ad essere non belli ma concreti, con Agrigento abbiamo seguito un piano partita preciso, ma siamo stati distratti in qualche occasione. L’esperienza differente tra noi e loro ha fatto il resto, ma durante l’anno sono sicuro che i ragazzi, tramite il lavoro quotidiano, cresceranno sia fiducia che nel controllo delle emozioni. Sarà una partita a ritmo alto – prosegue Sodini – con strappi da una parte e dall’altra e quello che noi non siamo stati in grado di fare ad Agrigento è stato gestire il vantaggio. Ed è una cosa che dobbiamo migliorare da subito, perché non voglio che, a fronte di un inizio di partita positivo, come quello contro Agrigento, in cui andiamo avanti di 10 punti a inizio partita, subiamo un break in poche azioni che li riporta subito in partita. Bisogna avere consapevolezza del tempo, del punteggio e del ritmo della partita e pur giocando ad alta intensità sono cose che si possono fare. Il mio modello è una squadra di Eurolega. Quest’anno ho chiesto ai miei collaboratori di far proiettare un quadro durante la conferenza stampa, ogni settimana. Oggi ho scelto di mostrarvi un quadro di Pieter Bruegel il vecchio, denominato “Giochi di bambini”. La cosa che mi interessa in particolare è la strada, che non è dritta, ma anzi è irta di ostacoli. Con questo voglio far capire ai miei ragazzi che il percorso durante l’arco della stagione sarà pieno di inconvenienti, ci saranno ostacoli da superare, ma alla fine l’importante è superare tutte le difficoltà e trovare la strada giusta per noi”.