L’emozione dei Carmina Burana al Teatro greco di Tindari

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Nell’ambito della sessantaduesima edizione del Tindari Festival diretto da Anna Ricciardi è andata ieri in scena, presso il Teatro Greco di Tindari, la grande opera del compositore tedesco Carl Orff, i celebri Carmina Burana, con una prestazione convincente e molto gradita dal pubblico da parte degli artisti protagonisti. L’opera rappresentata, peraltro, ha visto la collaborazione di più “soggetti”, ovvero il Coro Lirico Siciliano, l’Ensemble di Percussioni Officina del Ritmo, il Coro di voci bianche “I Piccoli Cantori”, i pianisti Gianfranco Pappalardo Fiumara e Roberto Carnevale ed, infine, gli interpreti canori, il soprano Alexandra Oikonomou, il tenore Massimiliano Giusto ed il baritono Salvatore Todaro.
Ma, oltre alla fusione delle varie formazioni, i Carmina Burana proposti al pubblico di Tindari hanno visto l’inizio del comune percorso tra la Camerata Polifonica Siciliana ed il Coro Lirico Siciliano, diretti rispettivamente da Giovanni Ferrauto (ieri ispirato protagonista sul palco) e da Francesco Costa. Un sodalizio artistico che sembra destinato a proseguire, considerato l’affiatamento dimostrato anche tra i Direttori Ferrauto e Costa e con, sicuramente, l’obiettivo di divenire una solida realtà.
La versione proposta è stata quella per coro, pianoforte e percussioni ed ha visto impegnati, oltre ai bravi strumentisti, circa quaranta coristi che hanno ben interpretato i difficili ritmi di Orff; ancora, a spiccare sono stati i tre solisti, protagonisti di una prestazione dai tratti anche “recitativi”, così come l’opera richiede. Grande consenso hanno riscosso, infine, il prologo ed il finale, Fortuna Imperatrix mundi, contenente il famosissimo O Fortuna, dai toni vibranti e drammatici, utilizzato anche come colonna sonora di diversi film.
Il Maestro Francesco Costa, Direttore del Coro Lirico Siciliano, già protagonista lo scorso anno sul palco di Tindari, ha voluto sottolineare, al termine dello spettacolo, la magia e lo splendore del Teatro Greco, sottolineando come sia giusto che esso venga anche utilizzato per l’opera lirica, come del resto accadrà già il 26 agosto prossimo, quando il Coro Lirico Siciliano porterà in scena “La Traviata” di Giuseppe Verdi.
Il prossimo appuntamento del Tindari Festival si avrà già domani sera, con la rappresentazione di “Antigone” di Sofocle, per la regia di Massimo Venturiello. Il cast degli attori sarà composta da Giulia Sanna, Ludovica Bove, Stefano De Santis, Francesco Patané, Carla Cassola, Andrea Monno, Franco Silvestri, Andrea Colangelo, Angelo Tanzi, Giuseppe Spezia, mentre le scene saranno curate da Alessandro Chiti, i costumi da Helga Williams e le musiche da Germano Mazzocchetti. «L’Antigone – ha spiegato Massimo Venturiello – è uno degli spettacoli più rappresentati di sempre perché si basa sul contrasto tra la legge degli uomini e la morale. Questo eterno contrasto è quello che rende attuale l’opera assieme alla figura della donna rappresentata da Antigone che si ribella al potere e ne evidenzia il ruolo in contrapposizione alla figura dell’uomo».

Benito Bisagni