Patti: protesta davanti all’ospedale

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Dopo l’approvazione della riforma Razza in Commissione Sanità avvenuto ieri e che penalizza fortemente l’ospedale “Barone Romeo” di Patti (Emodinamica e Oculistica che passano da strutture dipartimentali ad unità semplici e riduzione dei posti letto), la protesta si fa vibrante. Gli atti forti a cui alcuni Consiglieri comunali avevano pensato, per il momento, vengono lasciati “in sospeso”: alcuni Consiglieri avevano addirittura pensato a forme di dissenso clamorose, tra cui l’incatenamento di fronte al “Barone Romeo” ed all’esposizione di striscioni. Nel frattempo, si sta pensando a stilare un documento da parte dei Sindaci del Distretto D30, da indirizzare all’Assessore alla Sanità Ruggero Razza per manifestare il più totale disaccordo rispetto alle scelte fatte in sede regionale. Ma non tutti, a quanto pare, sono d’accordo con tali forme di protesta, ritenute troppo “blande” o, comunque, poco efficaci.

Nel frattempo, inizia a montare la rabbia di rappresentanti politici, di operatori del settore sanitario e di privati cittadini, preoccupati da questo ridimensionamento dell’ospedale pattese.
L’avv. Natalia Cimino ha commentato “in tempo reale” la situazione:
“rimprovero intanto me stessa, il Consiglio Comunale e l’Amministrazione tutta, perché forse ci siamo mossi tardivamente; del depotenziamento dell’ospedale si parla già da un po’. Muovo questa critica a tutte le istituzioni locali. Stiamo cercando adesso di coinvolgere i Sindaci del Distretto D30. Il Sindaco Aquino sostiene che sia opportuno stilare un altro documento da mandare all’Ass. Razza per ottenere qualcosa. Non vorrei che questo rappresenti “l’inizio della fine”, anche se si cerca di sminuire. Riguardo al Consiglio comunale aperto di ieri, avevamo già detto in Conferenza dei capigruppo che doveva essere convocato tempestivamente perché si sapeva già che ci sarebbe stata la Commissione Sanità all’Ars, per evitare la sovrapposizione che poi, effettivamente, si è verificata. Avevo infatti chiesto di stilare il documento con anticipo per trasmetterlo alla Commissione, per evitare che potesse giungere tardivamente. Faremo questo documento, ma è chiaro che non ci potrà limitare a questo: cercherò con gli altri Consiglieri ed all’Amministrazione le azioni forti da porre in essere, perché non possiamo fermarci”.
Pertanto, la situazione è particolarmente fluida e si respira aria di grande fermento e subbuglio: le polemiche e le contestazioni reciproche iniziano a farsi più consistenti ed il clima potrebbe inasprirsi, di fronte ad un depotenziamento sì annunciato ma che sembrava scongiurato; ieri, invece, la “sorpresa” del ridimensionamento di alcune strutture che sembravano poter almeno mantenere il proprio status.
Intanto, presso l’aula consiliare del Comune di Patti è stato affisso uno striscione che, significativamente, recita: “L’Ospedale di Patti non si tocca”.

Benito Bisagni