Sant’Agata Militello: rifiuti e ospedale, la minoranza interroga

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Il problema del conferimento dei rifiuti e la nuova rete ospedaliera sono argomento di due interrogazioni presentate dalla minoranza consiliare di Sant’Agata Militello.
Carmelo Sottile, Giuseppe Puleo, Melinda Recupero, Nunziatina Starvaggi e Monica Brancatelli ricordano che entro il 31 luglio i comuni siciliani devono trasmettere alla Regione i contratti stipulati con una delle quattro società che hanno risposto all’appello sul trasporto dei rifiuti fuori dalla Sicilia, pena il commissariamento dei comuni medesimi già a fine del mese. Per questo la minoranza chiede al Sindaco Bruno Mancuso se siano stati predisposti gli adempimenti necessari, anche per scongiurare una possibile emergenza rifiuti in piena estate “nel caso in cui le discariche non fossero più autorizzate ad accogliere ulteriori rifiuti perché sature”.
Nell’altra interrogazione, i consiglieri di minoranza si soffermano sull’ospedale di Sant’Agata Militello, catalogato come ospedale di base, caratterizzato dalla presenza dei reparti di medicina, chirurgia, cardiologia, ortopedia e traumatologia, ostetricia, psichiatria e direzione Sanitaria (strutture complesse),  pediatria, laboratorio, radiologia, anestesia e rianimazione, pronto soccorso con OBI, otorinolaringoiatria,  neurologia, farmacia (strutture semplici;). Il Piano sanitario per l’ospedale di Sant’Agata Militello, approvato della Giunta regionale  nella programmazione 2018, prevede  87 posti letto, uno in meno rispetto agli attuali. La previsione è di mantenere 4 Unità operative complesse destinate a medicina generale che avrà 20 posti letto; ortopedia e traumatologia con 10; cardiologia con 6 e pediatria con 2. Unità semplici invece per chirurgia generale con 12 posti letto; neurologia con 2; ostetricia e ginecologia con 6; psichiatria con 15; UTIC unità terapia intensiva coronarica con 4; neonatologia con 2; lungodegenza con 8. Servizi senza posti letto: Servizio otorinolaringoiatria e trasfusionale unità operative semplice dipartimentali; semplici radiologia, laboratorio analisi, anestesia, farmacia, direzione sanitaria, gastroenterologia, Pronto soccorso con Obi, osservazione breve. Gli stessi consiglieri di minoranza ricordano che “parte del distretto sociosanitario di Sant’Agata ed il distretto sociosanitario di Mistretta fanno parte della area interna Nebrodi in virtù del fatto che in questo territorio è mancante un dipartimento emergenza ed accettazione di 1’ livello, con problematiche relative all’erogazione dei servizi sociali a rischio spopolamento e fortemente disagiato per la  lontananza da centri maggiori  erogatori di servizi; che l’atto aziendale dell’Asp di Messina, su indirizzo di delibera di giunta regionale,  ha caratterizzato il presidio di Sant’Agata di Militello oltre che sotto l’aspetto dell’emergenza cardiovascolare, anche come centro Spoke della rete del trauma; nello specifico l’ospedale di Sant’Agata è stato individuato come una dei due ospedali dell’Asp di riferimento per il trattamento  della frattura dell’anca entro le 48 ore; che il reparto di ortopedia, nonostante sia individuato come  struttura complessa con 12 posti letto, ne ha attivi    4 + 2 di DS, senz’altro non sufficienti a soddisfare  le richieste di ricovero necessarie per fare fronte al gran numero di utenti affetti da questa patologia,  e pertanto sarebbe opportuno che entrasse in funzione a pieno regime; che per migliorare il turnover dei ricoveri e garantire, nello stesso tempo,  i DRG con il contenimento della spesa sanitaria, sarebbe opportuno che i servizi relativi all’espletamento dell’attività chirurgica, quali quelli di anestesia, rianimazione e cardiologia, siano prontamente coperti con le unità  già previste e mancanti  e nello stesso tempo adeguatamente implementate in virtù dell’assunzione di maggiore carico derivante dalla richiesta di prestazioni  e servizi a cui è stato deputato l’ospedale di Sant’Agata Militello nell’ambito della rete del trauma  e della patologia cerebro-cardio vascolare; che nella nuova  rete ospedaliera che  dovrà essere vagliata dall’ ARS,  previo parere obbligatorio della Commissione Sanità e la  successiva  approvazione dei Ministeri della Salute e dell’Economia, si prevede che venga potenziata  l’attività inerente l’emergenza urgenza, con l’istituzione di  una struttura complessa di MCAU (medicina chirurgia accettazione ed urgenza)  nell’ospedale di Sant’Agata di Militello, sia  per l’elevato numero di attività svolte, sia per la complessità delle patologie dell’utenza afferente, con refluenze sulla nuova istituzione anche di servizi specialistici al momento assenti in ospedale; che è auspicabile che il punto nascita del nosocomio santagatese, attualmente a rischio chiusura per motivi legati al numero di parti inferiore a 500 ed alla sicurezza,  possa continuare a svolgere la sua attività, chiedendone la deroga in funzione dei nuovi nati residenti  nel territorio dei distretti di Sant’Agata di Militello e Mistretta (oltre 700 nati annualmente) ed in considerazione anche dell’importante calo della popolazione, che è un dato nazionale  che dovrebbe fare rivedere, al ribasso, la soglia al di sotto della quale i punti nascita  dovrebbero essere chiusi; che già erano stati richiesti ed accordati nella bozza di rete ospedaliera dal  precedente governo regionale n. 2  posti di  terapia intensiva cardiologica e n. 2 posti di terapia sub intensiva di rianimazione a supporto delle attività chirurgiche operatorie dell’ospedale; che è auspicabile che vengano mantenute tutte le strutture complesse operanti al momento nell’Ospedale di Sant’Agata e non previste nel piano sanitario approvato dalla Giunta regionale e confermare all’Ars previo passaggio in Commissione sanità”.
Carmelo Sottile, Giuseppe Puleo, Melinda Recupero, Nunziatina Starvaggi e Monica Brancatelli chiedono quindi al Sindaco “quali sono stati gli atti posti in essere ed inviati all’ARS da questa Amministrazione al fine di salvaguardare il nostro ospedale ed  in vista del parere obbligatorio della commissione sanità, preventivo all’approvazione della nuova rete ospedaliera  da parte dell’ARS” e “se si ritiene che le criticità di cui sopra possano essere prese in considerazione per  farle  proprie  e  richiederne istanza di accoglimento agli organi competenti”.