La tragedia di Messina: “I Vigili del Fuoco avvisati per ultimi”

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Un buco di sei minuti tra la chiamata di soccorso e l’allarme lanciato ai Vigili del Fuoco, un ritardo nello nello smistamento delle chiamate di emergenza da parte del Numero unico europeo 112 su cui adesso occorre fare chiarezza. E’ uno degli aspetti su cui verte l’indagine della Procura di Messina sull’incendio che la notte del 15 giugno che è costato la vita a Francesco Filippo e Raniero, i due fratellini che hanno perso la vita nel rogo della loro abitazione di via dei Mille.
Il 112 di Catania, il numero di emergenza che convoglia le chiamate di tutta la Sicilia Orientale, avrebbe avvisato prima la Polizia, poi il 118 e infine i Vigili del Fuoco.
A riferire gli orari di intervento è stato il ministro dei Rapporti col parlamento, Riccardo Fraccaro che ha risposto durante il question time alla Camera all’interrogazione sul rogo di Messina presentata dal deputato di Forza Italia, Nino Germanà. «Sulla base degli elementi riferiti dal ministero dell’Interno, risulta pervenuta alle 4.13 alla sala operativa del comando dei Vigili del fuoco di Messina, per il tramite della centrale unica del 112, una prima chiamata di soccorso mentre sul posto già alle ore 4.09 intervenivano le volanti», ha riferito Fraccaro in parlamento. E ha continuato: «Alle 4.14 dalla sede centrale di via Salandra uscivano le squadre operative con mezzi adeguati, consistenti in un’autopompa serbatoio, una campagnola, due autobotti pompa, un’autoscala. Alle 4.21 giungevano sul posto».