Non si dà pace. Cambia continuamente forma e dimensioni, soprattutto nelle zone sommitali. E per questa suo attivo da ‘Fregoli’ il vulcano attivo più alto d’Europa detiene un primato: 100 anni fa aveva un unico Cratere Centrale, oggi se ne contano almeno quattro, anzi cinque, se consideriamo l’ultimo nato di oltre 300 metri di altezza, il Nuovo Cratere di Sud-Est. Anche l’ultima eruzione è “figlia” di questa successione di eventi. Dalla fine di gennaio c’è un piccolo cono piroclastico sulla sella tra il vecchio e il Nuovo Cratere di Sud-Est. Mentre, dal 21 marzo in poi, dalla sua base ha preso piede una lenta, ma costante attività effusiva, con una colata di incredibile bellezza. La lava, finita nella Valle del Bove, si è sfrangiata in mille rivoli incandescenti, capaci anche di inglobare la neve lungo i pendii, causando vistose esplosioni idro-magmatiche. Sul versante sudoccidentale, invece, la lava ha creato fiumi incandescenti lunghi fino a tre chilometri, trasformandosi in meta continua di turisti.