Lavoratori ASU esclusi dall’emendamento sui precari

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Approvata la proposta di emendamento redatta dall’assessorato al lavoro. Non prevede l’aumneto della spesa e individua un percorso di stabilizzazione che si concluderà nel triennio. Istituzione della sezione esuberi all’interno dell’elenco unico regionale;
Entro 180 giorni dalla pubblicazione della legge di stabilità, gli Enti utilizzatori, pubblici e privati, del personale ASU dovevano provvedere ad adottare il programma di fuoriuscita o avviare le procedure d’aggiornamento, nonché ad avviare le procedure di mobilità per gli esuberi verso enti pubblici o pubblici economici dotati di idonee capacità assunzionali;
Qualora gli Enti non avrebbero provveduto a quanto sopra, l’Assessorato si sarebbe sostituito individuando il nuovo Ente utilizzatore ed avviando le procedure consequenziali;
Per le finalità dei precedenti punti, sarebbe stato istituito l’Ufficio per il Coordinamento Regionale ASU, nonché per espletare tutte quelle funzioni propedeutiche alla stabilizzazione del personale di che trattasi;
Un primo passo che aveva portato modesta soddisfazione ai lavoratori ed ai proponenti, ma anche al gruppo politico che fa capo all’ARS Turano, che aveva sostenuto e coadiuvato l’assessorato ed i suoi tecnici e quanti altri hanno collaborato nella redazione della proposta di emendamento.
“Purtroppo il Governo Crocetta, che mediaticamente ha fatto della legalità una bandiera, nei fatti propone di reiterare uno stato di utilizzo illegittimo dei lavoratori ASU. Quello che sappiamo è che dal testo approvato Giunta, nel trasferimento all’ARS, manca l’emendamento per i lavoratori utilizzati in ASU.” Hanno dichiarato i coordinatori regionali della federazione CSA-Associazione ASU Sicilia, Vito Sardo e Mario Mingrino. – “Non riusciamo a spiegarci come sia possibile, ora che ci sono le condizioni economiche e giuridiche, ignorare ancora una volta i principi cardini con cui fu istituita la legge concernente i lavori socialmente utili, che nacquero come strumenti di politica attiva del lavoro, di qualificazione professionale e di creazione di nuovi posti di lavoro.
Non capiamo, aggiungono, come il presidente Crocetta in persona possa sostenere che per questi lavoratori basta la proroga dopo circa 20 anni di illegittimo utilizzo, quando per i colleghi contrattisti, inseriti nello stesso bacino unico, il Governo sta proponendo delle soluzioni, discutibili o meno.
Avendo sentito per le vie brevi i colleghi delle varie zone della Sicilia” – concludono Sardo e Mingrino- “siamo pronti ad attivare ogni forma di protesta per difendere il nostro lavoro e lo faremo se il Governo continua così sui suoi passi.”