Abuso e tentata concussione, chiesta la condanna di Cateno De Luca

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Chiesta la condanna a 5 anni per Cateno De Luca, ex deputato regionale e attuale sindaco di Santa Teresa Riva, accusato di abuso d’ufficio e tentata concussione nel processo per la speculazione edilizia a Fiumedinisi, un Comune della zona jonica di cui De Luca è stato primo cittadino dal 2003 al 2011. L’inchiesta riguardava un programma di riqualificazione urbanistica a Fiumedinisi ed in particolare la realizzazione di un albergo con centro benessere e villette. Nel procedimento i pubblici ministeri hanno chiesto anche la condanna a 4 anni per Tindaro De Luca, fratello di Cateno, e 2 anni per Pietro D’Anna, funzionario comunale. Chiesto un anno e sette mesi per il tecnico Natale Coppolino; un anno e quattro mesi per il vicesindaco Grazia Rasconà, un anno e due mesi per l’assessore Giuseppe Bertino e i colleghi di giunta Paolo Crocé, Carmelo Crocetta, Giuseppe Giardina, Antonino Cascio e Salvatore Piccolo, amministratori durante la sindacatura di De Luca a Fiumedinisi. Chiesta l’assoluzione per non aver commesso il fatto per Benedetto Parisi, allora presidente della Commissione edilizia comunale. Il pubblico ministero ha invece proposto la prescrizione per i componenti della Commissione edilizia Renzo Briguglio, Angelo Caminiti, Roberto Favosi, Fabio Nicita, Francesco Carmelo Oliva e per l’ex sindaco di Alì Carmelo Satta, coinvolto nella qualità di presidente della Fenapi.