Barcellona, istituire il centro comunale di documentazione e informazione sulla mafia e sulla corruzione

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BARCELLONA – Passare dalle parole ai fatti, istituendo concretamente il centro comunale di documentazione e informazione sulla mafia e sulla corruzione. E’ la richiesta del “Coordinamento antimafia”, composto da Arci “Città Futura” e “Cohiba”, le associazioni antiracket “Liberi tutti”, “Migralab A. Sayad” e “Vivi Don Bosco”, “Avulss”, “Casa di solidarietà e accoglienza”, “Fraternità carmelitana”, “Fidapa”,
“Legambiente del longano”, movimento “Città aperta” e gli oratori “Figlie di Maria ausiliatrice” e “San Michele Arcangelo”. Una sollecitazione inserita in una lettera aperta, indirizzata al sindaco, Roberto Materia, al p
residente del consiglio comunale, Giuseppe Abbate ai capigruppo e ai consiglieri comunali. Il “Coordinamento” ha preso spunto dal fatto che il consiglio comunale ha approvato l’istituzione di un capitolo di bilancio per la costituzione di un osservatorio sulla mafia; a prescindere dalla somma assegnata al capitolo – 500 euro – che necessita di essere impinguato, ora bisogna procedere alla sua istituzione. Com’è noto fu l’ex sindaco, Maria Teresa Collica a proporre di realizzare il centro comunale di documentazione e informazione sulla mafia; un’idea formalizzata il 28 ottobre 2014, quando a Barcellona ci fu l’incontro con la Commissione Parlamentare Antimafia, presso la sede dell’associazione antiracket “Liberi Tutti”, a cui parteciparono, i rappresentanti della Commissione, Claudio Fava e Giuseppe Lumia. Nell’estate scorsa, fu il “gruppo Collica” a presentare una mozione in tal senso, raccogliendo anche il consenso della maggioranza. A questo punto per il “Coordinamento” non bisogna attendere oltre: “Siamo disponibili ad un confronto con tutti i soggetti pubblici e privati del territorio; riteniamo di fondamentale importanza, oltre alla reale costituzione del “Centro”, l’istituzione di una commissione comunale antimafia e che il consiglio comunale dedichi almeno due riunioni straordinarie al fenomeno della criminalità organizzata nel nostro territorio.”