Quale futuro per il porto di Milazzo? Lunedì 12 consiglio comunale straordinario

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Foto esterminal.com

MILAZZO – La redazione del Piano regolare del porto di Milazzo è stata sollecitata da una richiesta firmata dal presidente del consiglio comunale mamertino Gianfranco Nastasi e da altri ventiquattro consiglieri comunali. Nel documento si richiama la riforma “Delrio” per la riorganizzazione e la semplificazione della disciplina concernente le Autorità Portuali che ha accorpato i porti di Milazzo e Messina a quello di Gioia Tauro. Le nuove norme entreranno in vigore il 15 settembre 2016 a meno che, come previsto dalla stessa legge, la Regione non chieda una proroga di tre anni. Le forze politiche locali invocano chiarezza e soprattutto sono decise ad evitare di dover ancora una volta subire scelte adottate da altri. “Tramontate le speranze dell’istituzione della sedicesima Autorità Portuale (Messina-Milazzo), il futuro del nostro porto sarà con Gioia Tauro”, si legge nel documento. “A Messina da tempo si sono attivati per ottenere la proroga di tre anni, sufficienti, burocrazia permettendo, a realizzare gli interventi concordati con De Simone in questi ultimi anni. Vale a dire la ristrutturazione dei fabbricati della Fiera di Messina, la bonifica della zona falcata, il nuovo porto di Tremestieri. Si tratta di interventi che quasi svuoteranno le ricche casse dell’Autorità Portuale di Messina – Milazzo, che vanta un avanzo di circa 60 milioni di euro, prima di consegnarle a Gioia Tauro. E il porto di Milazzo, che con i quasi 9 milioni annui di introiti generati ha contribuito al consistente avanzo di bilancio? In tre anni probabilmente non si riuscirà ad ottenere niente, a meno che non si mobilitino i tanti politici referenti dell’amministrazione in carica. E dopo? Passati i tre anni si finirà tra le braccia di Gioia Tauro, un porto in grossa crisi strutturale”.